Sono alcuni anni che prendo sul serio il Calendario dell'Avvento, che si è affiancato all'albero (fatto) ed al presepe (fatto). Non so se tutti sappiano di che cosa si tratta. Racconta l'ottimo "Focus": "Il Calendario dell'Avvento fu inventato da Gerhard Lang, un editore protestante, originario di Maulbronn (Germania), nel 1908. Al tempo in Germania c'era già l'usanza di aspettare la festa della nascita di Gesù facendo 24 piccoli pacchettini da scartare, uno al giorno, dal 1° dicembre al giorno di Natale. Ma Lang fece qualcosa in più: preparò un calendario con un disegno per ogni giorno. L'anno seguente introdusse il dettaglio delle finestrelle, dal cui interno spuntavano angeli o piccoli Gesù Bambino da ritagliare o assemblare. Successivamente arrivarono dolci e cioccolatini".
Poi, come tutte le trovate che hanno successo, dilagò e così spiega ancora "Focus": "Il calendario conquistò prima i Paesi protestanti, poi quelli cattolici. Negli anni dei regimi totalitari i calendari dell'Avvento vennero sfruttati dalla propaganda: durante il nazismo, dietro ogni finestra c'era un simbolo della "grande Germania", mentre nella Repubblica democratica tedesca, durante la Guerra Fredda, al posto degli angeli potevano spuntare le sonde sovietiche, come lo "Sputnik", o i cosmonauti come Jurij Gagarin". E' interessante constatare come tutto l'armamentario natalizio: dalla data del 25 dicembre al presepe, dall'albero di Natale al vischio, dallo scambio dei doni ai Re Magi, dalle musiche ai piatti immancabili siano un insieme straordinario di sovrapposizioni culturali di diversa provenienza che si fondono in una tradizione che più che togliere aggiunge. Torniamo al Calendario del Natale con un'evidente precisazione. Quest'anno l'insieme delle norme di confinamento e tutte le regole di cautela, alcune comprensibili altre frutto di menti micragnose, tenderanno il Natale molto molto diverso e dunque ci sta la scelta di aggrapparsi ancor di più a elementi simbolici che ci aiutano a creare un'atmosfera che deve come antidoto alla difficoltà e al clima greve. Troppe cose ci mancano e sono molti i nodi da risolvere che impediscono la serenità dell'attesa. Da oggi da noi si gioca con le caselline che scandiscono il conto alla rovescia di 25 giorni. Per il piccolo ha dietro le caselle le figurine di "Fortnite" (il videogioco che è una battaglia), la mamma un campioncino di profumo al dì, il papà un pezzo di formaggio diverso ogni giorno. Ciascuno a seguire una propria vocazione... Ha scritto il poeta americano Henry Van Dyke con tono da predicatore adatto al Natale: «Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo? A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po' di più del vostro dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla Vita, ma ciò che darete alla Vita? A non lamentarvi per come va l'universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di Felicita'? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo? Allora per voi Natale durerà per tutto l'anno».