Che bello: ho ricevuto una lettera anonima. Scritta, fingendo un certo analfabetismo con banale trucco, e redatta con lettere ritagliate dai giornali e mi accusa (con eventuali ritorsioni sulla mia auto e la mia casa) di aver chiuso la tratta ferroviaria "Aosta - Pré-Saint-Didier". Con quella chiusura io non c'entro nulla, naturalmente, ma l'anonimo, abitante evidentemente in un Comune servito dalla ferrovia, si è affannato per insultarmi, e spero che questo gli abbia portato qualche subitaneo godimento. Evidentemente dev'essere qualcuno anziano, perché a nessun giovane verrebbe in mente di far la fatica di mandare una lettera con messaggio fatto con carta, forbici e colla. Oggi è ben più facile, ma con maggior rischio di essere beccati, usare nomignoli e imbrattare il Web con cattiverie e stupidaggini. Ma il mio anonimo disturbatore appartiene ad un'epoca di lettere anonime che, stante l'epoca dei "social" densa di turpitudini, fa quasi tenerezza, come un esempio di un tempo che fu. Indizio: nessun annullo postale sulla busta. Ci vorrebbe l'ispettore Maigret per scovare lo stupido, ma giusto per farmi due risate.