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19 lug 2021

Prima o poi arriveranno

di Luciano Caveri

Non so se questa storia degli UFO, cioè i famosi "Oggetti non identificati" di possibile origine aliena, prima o poi si risolverà. Da ragazzino leggevo molti libri sul tema: era l'età in cui i temi misteriosi mi attiravano parecchio e questa idea di contatti con altri esseri viventi mi interessava ed in fondo mi interessa ancora oggi. Erano libri che raccontavano di avvistamenti di vario genere ed esponevano tesi bislacche e fantasiose sulle antiche civiltà scomparse, che spaziavano dalle piramidi egizie ai templi maya, che avrebbero dovuto dimostrare di contatti già avvenuti con extraterrestri lungo i millenni. Ho sempre seguito anche per questa curiosità sia il filone filmico sul tema, dove in generale i "marziani" (come si diceva una volta, ma oggi sappiamo che Marte è inospitale) erano brutti e cattivi, destinati ad essere rimandati a casa con un calcio nel sedere da qualche eroico essere umano, ma anche tutte le notizie che nel tempo si sono accumulate.

In generale l'esito conclusivo è sempre del tipo: forse c'è qualcosa, ma non sappiamo cosa e questo consente ai fissati del genere di ritenere che l'omertà non consenta di capire o meglio di carpire chissà quali segreti inquietanti. Esito non molto brillante di questo apparente mistero fra negazionisti e sfegatati del cosmo. Comunque sia, i fan del settore restano numerosissimi in tutto il mondo e talvolta spunta anche qualcuno che sostiene di essere stato rapito da entità non terrestri. Spiccano i complottisti, ormai onnipresenti, cui si devono idee di vario genere. Si spazia dal «sono già fra di noi e prima o poi si manifesteranno» al «gli facciamo talmente schifo che ci osservano ma non vogliono interagire». Da sempre vale poi la regola di supposte censure operate dai grandi Stati, come la baggianata della famosa "Area 51" in Nevada, area militare dove si conserverebbe un disco volante ed il suo equipaggio. Da giornalista osservai, facendo i reportage per i telegiornali nazionali, uno strano fenomeno sui cieli di Aosta, che venne poi ascritto ad un pallone sonda. Qualche dubbio mi rimase per gli strani spostamenti che osservammo e filmammo con una telecamera. Tutto ciò detto, restando chiaro che nel nostro sistema solare non c'è anima viva, se non noi per la semplice fortuna di avere un pianeta adatto ad ospitare la vita, resta lo stupore di fronte alla grandiosità dell'Universo osservabile e di quello che non lo è dalla nostra visuale per quelle distanze persino difficili da immaginare. Così come resta indeterminata la risposta al quesito: «perché siamo qui?». Tema che ha interessato la nostra umanità, che siano ragionamenti semplicistici o grandi teorie cosmogoniche che da sempre cercano di mettere ordine sull'origine dell'Universo. Ciò implica la fisica, le religioni, i miti, l'esoterismo e quell'intreccio di discipline più o meno scientifiche che cercano di dare un senso alla nostra vita ed al perché negli spazi incalcolabili per la loro enormità ci dovremmo essere solo noi e non altri. Per questo, ma conta poco, credo che un giorno o l'altro qualcuno dallo spazio spunterà e c'è da augurarsi che sia più amichevole di noi esseri umani.