Raccogliere esperienze nuove e scoprire aspetti del mondo che non conoscevi resta un esercizio istruttivo.
Ci pensavo l’altro giorno, mettendo assieme i pezzi di ricordi passati e di momenti recenti.
Ero Presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo quando visitai l’autodromo del Nürburgring, che è un complesso di circuiti automobilistici e motociclistici in Germania. C'ero andato con alcuni membri della Commissione, perché invitato da Edouard Michelin, erede della celebre famiglia, che voleva farci capire come l’evoluzione tecnologica dei pneumatici avesse impatti positivi sui consumi di carburante e in termini di sicurezza. Provai il brivido di guidare un’auto in quel luogo storico per la storia delle competizioni automobilistiche.
Purtroppo non ebbi più occasione di incontrare il patrono della Michelin per un fatto tragico: morì, purtroppo, il 26 maggio 2006 all'età di 43 anni in un naufragio al largo della Bretagna. Era a bordo di una piccola barca da pesca durante una battuta in una zona pericolosa della costa atlantica, vicino all'isola di Sein e alla Pointe du Raz.
Anni dopo, anche in suo ricordo, visitai lo storico stabilimento con annesso museo a Clermont-Ferrand, dove iniziò la storia del gruppo.
Di recente ho visitato un altro autodromo, di cui ignoravo l’esistenza. Si tratta della pista, con vari itinerari, situata a Balocco e di proprietà oggi del Gruppo Stellantis. È uno dei centri di testing più importanti al mondo per i marchi ex-Fiat e ulteriori acquisizioni di questi anni.
Ci sono andato per vedere, grazie ad amici che organizzano l’uso del circuito per auto sportive e da corsa a beneficio degli appassionati. Auto impressionanti (e costose) impegnano i piloti e devo dire che fare un giro con un driver esperto qualche brivido me l’ha dato.
Ebbene, a completare idealmente queste esperienze, sono stato in questi giorni in visita a due fabbriche di marchi ben noti e prestigiosi per l’Italia, le moto Ducati e le auto Lamborghini.
Ducati Motor Holding S.p.A è controllata da Automobili Lamborghini S.p.A., che a sua volta è controllata da Audi AG. Audi AG, compresa nel Gruppo Volkswagen. Insomma: i tedeschi controllano queste realtà produttive con storia prestigiosa, create da imprenditori visionari, che sorgono in provincia di Bologna, in Emilia-Romagna, un'area nota come la "Motor Valley" italiana.
La Ducati è nata nel 1926 grazie ai fratelli Ducati come azienda di condensatori, valvole radio componenti per trasmissioni (lavorando con Guglielmo Marconi!)ed è diventata leggenda nel dopoguerra - quando cambiarono le produzioni - grazie alle moto da corsa e da strada.
Lamborghini S.p.A è il marchio italiano di supercar estreme, fondato da un visionario Ferruccio Lamborghini nel 1963, simbolo di potenza, lusso e ribellione, è nato come sfida a Enzo Ferrari (visitai, anni fa, il museo della marca di Maranello!), che disse a Lamborghini, quando lo incontrò per parlargli di un problema tecnico della Ferrari da lui acquistata: “Continua a costruire i trattori!”.
Ho visitato le fabbriche, trovando anzitutto interessanti queste visite guidate, specie se legate, come in entrambi i casi, a musei aziendali con la storia delle rispettive produzioni, moto e auto, che più di ogni altro consentono di seguire l’evoluzione dei modelli e il susseguirsi delle novità tecnologiche.
Le linee di produzione sono nel segno incredibile della digitalizzazione, che mischia innovazione spinta con robot vari e savoir faire delle maestranze come garanzia di controllo di qualità.
Chi ha in mente il vecchio modello fordista della rivoluzione industriale del ‘900 deve, con visite di questo genere, aggiornarsi con questi nuovi paradigmi, che già stanno facendo i conti con i salti in avanti della rivoluzione incalzante della Intelligenza Artificiale.
Un mondo che incalza e che fa riflettere, chi ce l’abbia in mente, la clamorosa evoluzione del tessuto industriale anche nella piccola Valle d’Aosta con settori scomparsi (tessile, chimico, minerario), aziende che lottano per mantenere spazi come il siderurgico della Cogne e società come la Podium di Pont-Saint-Martin con i motori elettrici che guardano con forza al futuro.