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27 dic 2025

Norimberga e la memoria

di Luciano Caveri

Fra gli attori ci sono dei fuoriclasse. Fra questi, negli anni, ho sempre ammirato Russell Crowe. Straordinario, quando aveva un fisico statuario, nel ruolo di Maximus Decimus Meridius ne “Il gladiatore”, che gli valse l’Oscar come miglior attore.

Mi pareva che l’attore neozelandese naturalizzato australiano fosse in una fase di stallo nella sua carriera, quando venne accolto nel giugno del 2024 in Valle d’Aosta, con grande simpatia e con una sua verve molto apprezzata, per un concerto al Breuil-Cervinia suo e della sua band, poi annullato per il maltempo.

Ora, fra i film di Natale, Crowe torna con efficacia con il ruolo di protagonista in ”Norimberga”, pellicola che si occupa di alcuni retroscena del celebre processo ai gerarchi nazisti alla fine della Seconda guerra mondiale.

Il personaggio che incarna è il numero due del Nazismo, Hermann Göring, ex asso aeronautico della prima guerra mondiale, seguace di Hitler della prima ora, che cerca con astuzia di evitare il patibolo , senza riuscirci. “Ho solo eseguito degli ordini": Questa frase, pronunciata in modo identico da Göring e Adolf Eichmann (anche se quest'ultimo in Israele), è diventata un simbolo della negazione di responsabilità, ma il processo di Norimberga mirò proprio a dimostrare che tale scusa non esonerava i leader dai crimini contro l'umanità.

Un interrogatorio durante l’udienza sarà per Göring fatale, svelando la sua vera indole e facendo fallire il tentativo di sfuggire alle sue pesanti responsabilità. Finirà per uccidersi, prima di essere impiccato, con una fialetta di cianuro che aveva nascosta nella fede nuziale.

Famosa - per chiarire chi fosse il Maresciallo del Reich - la definizione che Galeazzo Ciano (marito di Edda Mussolini, figlia del Duce) diede del personaggio: “Quel bue ciccione di Göring che arraffa quattrini e decorazioni”. Pensate al paradosso: Göring fu tra i gerarchi nazisti che più insistettero con Hitler affinché Ciano, "traditore", venisse punito per il voto sull'ordine del giorno Grandi nel Gran Consiglio del Fascismo che aveva portato nel 1943 alla caduta di Mussolini.

Non spoilero la trama del film e il singolare punto di vista che emerge. Ho letto le varie critiche al film, che a me è piaciuto molto e non solo perché da sempre considero la Storia come un elemento fondamentale per una cittadinanza consapevole.

Questo film capita a fagiolo in un momento in cui l’antisemitismo torna con prepotenza nel mondo. Non che sia mai scomparso: è sempre stato come un fuoco maligno sotto la cenere. Ma ora, per le note vicende mediorientali, è tornato sotto nuove forme e i ProPal nelle piazze, con slogan vergognosi, ne sono l’immagine plastica.

Norimberga fu un momento importante e assai controverso nel quadro del diritto internazionale, come ben ricostruito nel film.

Efficace risulta la ricostruzione che il film propone della tragedia della Shoah e nella sua secchezza, priva di retorica, ricorda quanto chiunque dovrebbe sapere e capire.

Si aggiunge un messaggio evidente sul rischio che deriva dal Male come componente dell’animo umano e di come possa diventare, attraverso le dittature, un aspetto corruttivo di qualunque elemento di buonsenso.

In questo mondo così travagliato, con personalità disturbate con ruoli di potere (Putin e Trump, fra gli altri), ci si rende conto nella rilettura di quanto avvenne un secolo fa quanti rischi incombano e di come il raggrumarsi di elementi diversi finisca con facilità per farci precipitare nell’orrore.

Gli ammonimenti - lo so bene - infastidiscono. Più facile non pensarci o accettare visioni distorte della Storia, facendo finta di niente, facilitati dalla logica dell’oblio.