blog di luciano

Le macerie fumanti

Le proteste all'AquilaSono in politica da molti anni e ho vissuto, come spettatore privilegiato a Montecitorio nei primi anni della mia carriera, le vicende incalzanti di Tangentopoli ed il crollo del sistema tradizionale dei partiti così come si era formato sin dalle origini dell'attuale Repubblica. Ho visto sorgere nuovi soggetti politici, ho assistito a cambi di casacca e di schieramento, ho avuto la fortuna di respirare quell'aria europea che rende, nel confronto, ancora più asfittica certa politica italiana.
Da alcuni anni, come un'onda crescente, si nota un forte ritorno di fenomeni corruttivi: una specie di mappa a macchia di leopardo di fronte ad un'opinione pubblica che pare assuefatta e incapace - generalizzo, ovviamente - di ribellarsi e che finisce in sostanza per "fare di ogni erba un fascio" della classe politica.
Ora due inchieste, quella di Milano sul Comune e quella di Firenze che ruota attorno alla Protezione civile, appaiono per l'ennesima volta rivelatrici, al di là delle responsabilità personali che caratterizzano il penale, di un sistema rinato o forse mai morto.
Non si tratta di fare del moralismo da quattro soldi o mettersi in mostra su delle macerie fumanti, ma di capire se e dove avverrà uno scatto decisivo per evitare che il degrado della vita pubblica allontani l'Italia dal nocciolo duro dei Paesi europei.
Già oggi le grandi decisioni politiche dell'Unione europea vengono assunte altrove e la quotidianità ce ne spiega le ragioni.

"Schiumati" ma felici

Piccole landzettes in sfilataA Carnevale - a latere delle sfilate ufficiali che sfidano il gelo (quando ho fatto il conte a Verrès, nella sfilata del martedì ero a cavallo di un ronzino che a un certo punto tremava...) - orde di ragazzini si "schiumano", pratica che consiste nell'affrontarsi con bombolette con schiume colorate e si finiscono le battaglie fradici - con i genitori arrabbiati - ma con i figli felici.
Il tempo passa e cadono in disuso le battaglie dei miei tempi, che erano fatte di sacchi di coriandoli e di letali manganelli in plastica. Ho letto anche che alcuni Sindaci si sono indirizzati verso una linea proibizionista degli spray, ma si sa che quando si è ragazzi gli impedimenti stimolano e dunque temo che sia un esercizio di stile.

Politica "in progress"

Una seduta del Consiglio comunale di AostaNon si fermano per ora i processi di disaggregazione e aggregazione nella politica valdostana e l'ultimo nato - "Alpe" con Renouveau, VdA Vive e Verdi, una sorta di "Galletto 2" - non sarà di certo l'ultimo della nidiata.
Prepariamoci a sorprese pre e post elezioni comunali con l'occhio rivolto sempre alla Regione e al movimentismo che sembra percorrere come un brivido la nostra Valle.
Non credo, tuttavia, che ci sia da stupirsi che ciò avvenga: è frutto da una parte della sempre esistente singolarità dell'area autonomista e dei suoi rivolgimenti interni fra scelte d'alleanza e loro conseguenze, ed i soliti personalismi stretti fra  richiesta di maggior partecipazione e crescente verticismo e dall'altra del riflesso locale della crisi continua della partitocrazia italiana che è da anni in progress.
Non credo dunque che ci sarà da annoiarsi, ma andrebbe tenuto a mente il fatto che la democrazia piano piano si allontana se e quando la politica perde alcune regole fondamentali di discussione e di rispetto reciproco.
Scriveva Charles de Gaulle: "La politique, quand elle est un art et un service, non point une exploitation, c'est une action pour un idéal à travers des réalités".
E' questo il giusto equilibrio.

San Valentino... vola

Una mongolfiera in fase di gonfiaggioTrovo simpatico che il tradizionale raduno di mongolfiere che costella il cielo della Valle di palloni colorati sia stato incrociato con San Valentino, giorno degli innamorati.
Per altro, confesso che una ricerchina sul Santo in questione mi ha confermato che:
- il cristianesimo si è impadronito di festività precedenti che risalgono a greci e romani e il cui tasso erotico e licenzioso era ben più elevato;
- San Valentino è attorniato da leggende (da una sarebbe nato il termine "piccioncini") e soprattutto è stato anche lui smembrato in diverse reliquie sparse qua e là...;
- quel che non ha fatto il culto, lo fa la pubblicità che obbliga al "regalino" in ossequio nientepopodimeno che all'Amore.
Meglio le mongolfiere, aeree precorritrici del volo, che solcano i nostri cieli per intuizione di Nello Charbonnier ed eredi, metafora perfetta della levità dell'amore.

Caleidoscopio 16 febbraio

Il mixer audio dello studio radio della Rai di AostaCome sempre, a qualche giorno, vi presento il sommario del prossimo "Caleidoscopio", in onda su "Radio1" alle 12.35 di martedì prossimo nella programmazione radiofonica dei Programmi della "RaiVdA".
L'apertura sarà dedicata ai Carnevali e, con l'aiuto di Margherita Barsimi, parleremo del centenario di quello di Pont-Saint-Martin fra Ninfa, Console, Romani e Salassi e naturalmente il Diavolo e San Martino.
Con Renato Barbagallo, autorevole studioso di diritto valdostano, ci occuperemo dell'Autonomia speciale della Valle.
Il medico Marco Sarboraria, reduce da Haiti, racconterà del lavoro nel martoriato Paese caraibico di "Medici senza frontiere".
Christian Diémoz racconterà di un libro-inchiesta sulla nascita delle "Gru" di Grugliasco di un giornalista che è stato molti anni in Valle, Salvo Anzaldi, che personalmente ricordo con molta simpatia.
Buon ascolto!

Quei decreti scomparsi...

Raffaele FittoL'Autonomia speciale è, dal punto di vista giuridico che è poi la base della specialità, qualcosa che obbligatoriamente differisce dall'ordinarietà, vale a dire che vi sono regole differenti che regolamentano i rapporti fra Aosta e Roma rispetto a quanto avviene nelle altre Regioni.
In queste ore si parla della Commissione Paritetica, di cui sono membro dallo scorso anno, dopo esserne stato il "papà" con una legge costituzionale del 1993, che ha aggiunto al nostro Statuto l'articolo 48 bis.
E' un modo originale per "fare" le leggi - e lo è persino rispetto alle altre "speciali" - che non transita in Parlamento, ma che permette ai sei membri esperti della Paritetica di proporre al parere del Consiglio regionale con il placet finale del Consiglio dei Ministri decreti legislativi che si occupano dell'ordinamento valdostano.
Ora il sistema si è inspiegabilmente inceppato: un decreto sui controlli veterinari è incagliato e non va al Consiglio dei Ministri, due decreti (edilizia residenziale e trasporti ferroviari) non arrivano al parere del Consiglio Valle, mentre incalzano - a fine mese - ulteriori decreti in materia di sanità penitenziaria, archivi storici e Corte dei Conti e arriveranno altri temi quali polizia amministrativa e regionalizzazione dell'ente che si occupa degli ascensori.
Chi dorme o meglio chi imbosca i decreti? Per ora lo scaricabarile impera, la mia impressione è che qualcosa non funzioni nel Gabinetto del Ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto e visto che in quegli uffici son stato Sottosegretario è qualcosa più di un sospetto.

Carnevale

Il labaro del Carnevale storico di VerrèsQuando ero piccolo, il Carnevale aveva un momento topico ed era quando - alle elementari a Verrès - venivano Caterina di Challant e Pierre di Introd a "liberarci". Quella "liberazione", che poi ho ritrovato addirittura al Liceo Classico ad Ivrea, in un clima goliardico, appartiene in fondo allo spirito più profondo del Carnevale: prima dell'inizio della Quaresima, per alcuni giorni, esisteva questo esprit de liberté fatto di mascheramenti, licenziosità, allentamento delle gerarchie, mangiate e bevute.
Il Carnevale che torna, nel solito ruotare degli appuntamenti annuali, con quella carica eversiva che dovrebbe esserne la forza finisce, invece, per somigliare ai "botti" che vengono fatti esplodere dai ragazzini, nel senso che - basta leggere i giornali tutti i giorni - la realtà supera ormai qualunque fantasia o caricatura.
Non c'è più bisogno di mettersi in maschera, di allestire carri scherzosi, di recitare motti o poesie: il lento degrado morale, la prevalenza del cretino, la competenza ritenuta un optional fanno dell'Italia un Paese che propende ormai per l'eterno Carnevale.

Olimpiadi in Canada

Gli Azzurri dello slalom speciale in ritiro al Col de Joux, a Saint-VincentLe Olimpiadi invernali di Vancouver dimostreranno il gigantismo crescente dei Giochi Olimpici, che giocoforza "lasciano" la montagna in favore delle grandi città e ribadiranno lo stridore fra retorica e realtà fra i "valori" e un agonismo ormai troppo spesso "aiutato" dal doping e da un professionismo mascherato in dilettantismo solo per ipocrisia. Pensiamo alla situazione italiana, rappresentata dai gruppi sportivi militari senza i quali non avremmo atleti italiani in gara!
Ma la televisione opera da grande "livella" e con il progresso tecnologico dimenticheremo tutto e staremo con il fiato sospeso di fronte allo schermo.
E, per favore, evitiamo  che l'occasione faccia uscire - con le lenti rosa di certi embrassons-nous - i ricordi delle ambizioni olimpiche valdostane. In certi casi il silenzio è d'oro e il vicinissimo "caso Torino", con le montagne all'epoca solo da sfondo e ora gli impianti cadenti, sono un esempio efficace.

Dal Comitato delle Regioni

Io con Costantino CondorelliDiventare - con un voto unanime ieri sera a Bruxelles - Capo della delegazione italiana al "Comitato delle Regioni", all'inizio della nuova Legislatura mi ha fatto molto piacere e mi sento onorato. Sarò coadiuvato, nel lavoro futuro, dal funzionario della delegazione Costantino Condorelli, con me nella foto, e vorrei sul blog appuntarne le ragioni, senza ridicole autocelebrazioni o falsa modestia, perché qui, più che altrove, ci si conosce. Nell'esperienza politica fuori Valle, che per me non è mai cessata dall'inizio - era il luglio del 1987 - ad oggi, nei diversi ruoli più o meno importanti (sic transit gloria mundi...), si entra in una dinamica diversa da quella valdo-valdostana in cui in parallelo sono completamente immerso e perciò ne ho sempre accettato le regole, anche quando magari mi potevano dispiacere.
Sui meccanismi "premiali" esterni pesa la singolarità della nostra rappresentanza per la sua esiguità e per l'appartenenza ad una minuscola forza politica e dunque non c'è altro da far valere se non il proprio impegno, il bagaglio d'esperienza, le relazione interpersonali. Questo, più di camarille e della cosiddetta politique politicienne (che come la boxe resta una noble art), mi ha consentito di avere la fiducia in ruoli altrimenti fuori dalla portata della dimensione propriamente nostra e ho sempre vissuto certe scelte non come una medaglia da appuntare con sicumera sul mio petto, ma come un riconoscimento per la Valle di cui sono da sempre espressione.

Sessanta Casinò...

Michela Vittoria BrambillaSarebbe bene che qualcuno spiegasse alla signora Michela Brambilla, la rossa flamboyante che guida il Ministero del Turismo a suo tempo soppresso da un referendum popolare voluto dalle Regioni (Valle d'Aosta compresa), che l'idea di aprire una sessantina di case a gioco in Italia fra hotel a cinque stelle e vecchie sedi di Casinò significherà la morte certa dei quattro Casinò esistenti e la nascita di piccole e antieconomiche case da gioco.
Quel che colpisce, nella foga di apparire e nell'evidente circostanza di un Governo nel quale ognuno esterna quel che vuole, è l'ignoranza.
E invece il tema dello Stato biscazziere, che moltiplica a dismisura i giochi, è argomento serissimo come il sottobosco malmostoso che è cresciuto attorno ad un quasi monopolio pubblico.

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