blog di luciano

Spleen? Noooo

Un'alba in montagnaQualcuno - che mi scrive in privato, perché anche questo può fare chi non voglia apparire neppure se serenamente protetto da un nickname  - segnala che vi è in me, in questo periodo e in questa mia finestra pubblica, uno stato d'animo un pò melanconico, lo "spleen" insomma. 
Vorrei rassicurarlo e profittare dello spazio, in cui chi mi segue può osservare il va e vieni degli argomenti più vari, per dire che son sempre stato e resto un inguaribile ottimista ogni volta che si leva il sole!
Certo, il regista francese Cédric Klapisch ha scritto e mi ci riconosco: "L'optimisme c'est aussi de dire qu'il y a de la tristesse dans la vie, du malheur. Dire que tout va bien, que tout va bien se passer, ce n'est pas de l'optimisme, c'est de la bêtise".
Ecco perché registro i diversi stati d'animo che non intaccano il mio approccio da "bicchiere mezzo pieno" e l'idea, forse ingenua, che il "bene" - nelle sue diverse accezione - alla fine trionfi e che, comunque sia, meglio un sorriso che una "grimace".
Nella vita, come nella geologia, ci sono delle ere e dunque la staticità non esiste: ciò crea l'attesa che rende vivi!

I pericoli delle valanghe

Operatori del soccorso alpino al lavoro dopo una valanga"Il carcere per chi, provocando una valanga, si rende responsabile della morte di altre persone. Ma anche cinquemila euro di ammenda per chi scia fuori pista o compie escursioni in montagna quando c'è una situazione di pericolo concreto indicata nei bollettini nivo-meteorologici. Il provvedimento, si apprende, è contenuto in un emendamento del governo, su proposta del Dipartimento della Protezione Civile, al decreto legge emergenze in discussione al Senato".
Così recita il dispaccio "Ansa" che annuncia interventi governativi dopo l'ennesima caneficina di persone improvvidamente morte sotto le valanghe, malgrado l'allerta rosso dei bollettini che segnalavano i pericoli del "fuori pista".
In queste ore, specie sul sito del Senato, ho cercato dei testi veri e propri - perché quel che conta non sono gli annunci a mezzo stampa, ma i riferimenti testuali - per capire quali siano gli esatti indirizzi della Protezione Civile, che oggi ha fra i suoi dirigenti anche un valdostano assai competente in materia come l'ingegner Silvano Meroi.
Mi auguro che le norme vengano scritte bene e rispettando le competenze regionali di una Regione alpina come la nostra, che naturalmente non può occuparsi - e lo deve giustamente fare lo Stato - di materia penale. Di questa necessità avevo avevo parlato più di una volta in passato con il capo della Protezione Civile, oggi anche Sottosegretario di Stato, Guido Bertolaso.

Quegli addii che accendono i ricordi

La zia Floriana Timo"Tempus fugit" scrivevo qui a fianco e l'imponderabile è arrivato con la scomparsa - avvenuta a Pont-Saint-Martin - di una cara zia, Floriana Timo, sorella di mia madre, sposata dal dopoguerra con il veterinario Ulrico Masini, personaggio ben noto in Bassa Valle anche per il suo ruolo significativo come comandante partigiano.
E' davvero incredibile quanti legami, in una rete fittissima, ti avvolgano sin dalla nascita e ti accompagnino nella vita, durante la quale compagni di viaggio ti lasciano e diventano ricordi. "C'est la vie" e la memoria, per fortuna, è un pozzo profondissimo da cui ricavo ora, in un momento di distacco, tanti elementi gioiosi e consolatori.
Il sorriso, i modi garbati, la bella voce, gli occhi azzurri: un abbraccio e un addio.

Nei piccoli Comuni

Alcuni sindaci valdostaniIl sindaco e il vicesindaco eletti dal popolo sono una peculiarità della legge valdostana, cui ho contribuito, segnalando - quando venne fatta la legge regionale conseguente alla competenza primaria sugli enti locali che ottenni nel 1993 - come la coppia (usando un anglicismo, il "ticket") avrebbe evitato elezioni anticipate in caso di dimissioni o scomparsa del sindaco, permettendo anche di meglio "blindare" le alleanze politiche. 
L'altro giorno, una funzionaria della Presidenza del Consiglio mi ha raccontato di come avessero pensato di impugnare questa soluzione alla Corte costituzionale per incostituzionalità.
Tuttavia, con il passare del tempo, mi sono convinto che questa elezione diretta ha effetti disastrosi sui Comuni più piccoli, quelli che in gergo vengono chiamati cinicamente i Comuni "polvere" con poche centinaia di abitanti. Comuni che per noi, pur essendocene alcuni a rischio di estinzione demografica, spesso presidiano una zona o una vallata. L'elezione diretta, in questi casi, accentua le divisioni, deprime lo sforzo collettivo di piccoli Consigli comunali svuotati di ruolo, accresce talvolta l'ego di Sindaci che possono prescindere dalla ricerca del consenso degli altri eletti.
Ormai il tema è tabù per non urtare la sensibilità dei Sindaci, il cui ruolo di procacciatori di consenso per le elezioni regionali non è un mistero, ma la crisi di partecipazione e la nascita di vere e proprie faide nei Comuni minuscoli non è un'invenzione.

Caleidoscopio 9 febbraio

L'insegna all'ingresso dello studioSono ormai sei i mesi di programmazione di "Caleidoscopio" (tutti i martedì su "Radio1" a partire dalle 12.35).
Ovviamente cresce la quantità di temi trattati e il numero delle persone invitate. La radio, più di altri media, ha una forza di penetrazione che le ha fatto attraversare epoche e generazioni e quando è stata data per spacciata ha dimostrato di avere un sacco di vite.
Comunque sia, in questo numero con Saverio Favre del "Brel" cominciamo a parlare dei Carnevali e delle diverse particolarità nella storia lontana e recente della nostra Valle.
Ci occuperemo poi della figura, di recente ricordata a Cogne, di Franz Elter e della sua famiglia, ricordando il ruolo di Elter nello sviluppo della siderurgia e l'apporto suo e dei suoi familiari alla lotta antifascista.
Infine, con due esperti dell'Università di Torino, parleremo delle valanghe, un'insidia sempre presente nella vita dei montanari e oggi dei numerosi frequentatori, specie con gli sci, delle nostre montagne.
La voce che troverete è quella dell'attore Vittorio Bestoso e poi ci sarà quella, per presentare un libro e collegarlo ad un brano musicale, di Christian Diémoz.

Vigili del fuoco

I Vigili del fuoco all'opera per sbloccare il TirHo seguito, a suo tempo, la regionalizzazione dei Vigili del fuoco in Valle, che ritengo importante per dare sostanza alla nostra autonomia speciale. Oggi il Corpo regionalizzato gode di uno status significativo, senza mai lesinare in uomini e in mezzi moderni, mentre fuori Valle manca personale, materiale e non ci sono soldi per gli usi più banali.
La nuova caserma nella ex "Multibox" a Pollein, che venne decisa dalla mia Giunta, chiuderà anche il problema degli spazi e risolverà il tema della "Centrale unica", che dev'essere un fiore all'occhiello per i diversi "pronto intervento" di competenza della nostra Regione con un unico numero di telefono per i cittadini.
La regionalizzazione, tenendo conto dei legami rimasti con il Corpo nazionale, ha consentito comunque di "restare nel giro", come dimostrato dall'apprezzato intervento in Abruzzo.
Dopo aver visto questa mattina, per l'ennesima volta, un intervento dei Vigili del fuoco su di un Tir che ha avuto un incidente in una strada privata perché non equipaggiato per affrontare la neve, ma si potrebbero citare molti altri casi, resto convinto che - come è avviene per i "finti" incidenti in montagna con il Soccorso alpino - che vadano stabilite delle tariffe di intervento quando non ci trovi di fronte ad oggettive ragioni d'emergenza.

Un'applicazione vergognosa

L'applicazione su Mussolini nell'iPhonePer alcuni giorni, ben prima che scoppiasse la polemica, mi sono vergognato che una delle applicazioni più vendute su "Apple store" fosse dedicata ai discorsi di Mussolini, roba da buttare l'iPhone nella pattumiera.
Le pressioni su Apple di molti e l'arrabbiatura dell'Istituto Luce, proprietario dei diritti dei filmati del Duce, hanno infine fatto sparire questa creazione ovviamente apologetica e questo è l'aspetto deteriore cui ha corrisposto un successo feticistico che lascia allibiti.
Ciò dimostra quanto ci sia bisogno dell'insegnamento della storia, che certo può - anzi deve - usare documentazione filmata, a condizione di inserirla in un contesto di comprensione più vasto. Noto quotidianamente come la dimensione storica si affievolisca a vantaggio di un presente astratto e privo di radicamento. Questa sorta di stolido oblio è rischioso per una piccola comunità come la nostra, che deve saper riconoscere il percorso avvenuto nel tempo per rendere saldo il presente. Altrimenti si rischia di vivere in una logica atemporale e di non capire i percorsi che hanno portato la Valle, nella storia più vasta in cui è immersa, ad essere quella che è.
Mi riferisco anche all'antifascismo, che non è un cascame retorico e stucchevole, ma un passaggio indispensabile per la nostra Autonomia speciale.

L'inutilità di certe nostalgie

Morgan in concertoSi incomincia a parlare del "Festival di Sanremo" (il "caso Morgan", con la scoperta dell'acqua calda, ne è un esempio) e immagino che, con l'approssimarsi della manifestazione canora, crescerà la febbre dell'attesa.
A ben guardare, direi che è una febbriciattola e lo sottolineo con dispiacere "generazionale" (i miei figli sono rimasti stupiti che, ai miei tempi, alle medie si comprasse il libricino con le canzoni dell'ultimo Festival per cantarle sul pulman in gita scolastica!) per il Festival, facendo pubblicamente ammenda: per molti anni ho coltivato l'idea - legata ad un'immagine sentimentale e passatista - che si potesse brillantemente far rivivere il vecchio "Disco per l'Estate" di Saint-Vincent, prima scippato e poi defunto.
Ora una duplice crisi - quella della televisione "generalista" e quella delle vecchie manifestazioni canore - chiudono la porta a certe nostalgie. Il passato non torna e non basta il pubblico di anziani a rinverdire una sorta di mammut rimasto lì congelato in un contesto di cambio di gusti e tendenze.
Sembra esserci, nella televisione italiana, un'incapacità al cambiamento e così classici come "Striscia la Notizia" o "Porta a Porta" non finiscono mai.

Parallelismi arditi

L'articolo di Le SoirHo già scritto che, almeno per ora, il Belgio "tiene" per la presenza delle istituzioni europee a Bruxelles.
Non so se questo durerà per molto o se fiamminghi e valloni, prima o poi, si separeranno come hanno fatto a suo tempo cechi e slovacchi.
L'ultima incomprensione - che rientra nel gioco infinito dei reciproci "j'accuse" fra i due gruppi nazionali - riguarda il fatto che i fiamminghi denunciano i rischi per loro di una "wallonisering" (vallonizzazione), cioè di un trasferimento nel resto del Paese dei presunti difetti dei francofoni, tipo burocratizzazione, aumento della disoccupazione, crescita dell'insicurezza (specie a Bruxelles) e altro ancora.
Ricordo che negli anni Sessanta mio zio Séverin denunciò  - con toni polemici, come sapeva fare - l'assalto alla Valle d'Aosta di esponenti politici provenienti dal Sud con metodi elettoralistici e "trafficoni" che non ci appartenevano.
Oggi, parafrasando la discussione belga e senza nessun intento offensivo, potremmo dire - riferendoci al concetto di "cosa pubblica", cui spesso si danno diversi significati -  che la preoccupazione riguardava (e le letture di Séverin Caveri avevano riguardato anche la "questione meridionale" e dunque l'accusa di essere razzista era inesistente e basta per capirlo leggere l'insieme "umanista" dei suoi scritti) una "meridionalizzazione" della vita politica valdostana con la ricerca del consenso con metodi clientelari anche attraverso "reti" affaristiche. Il tema, che prescinde ormai dalle origini geografiche dei politici nel melting pot dei comportamenti personali, non perde mai di attualità.

Spacciatore di Nazionali

Le Nazionali come si trovano oggiLeggo di una vasta campagna in Valle contro la sigaretta. Me ne compiaccio e penso che quel 25 per cento di valdostani calcolato come media dei fumatori sia una sottostima di un fenomeno che sta tornando con prepotenza, dopo anni in cui il tabacco è stato un disvalore.
Avevo un papà fieramente tabagista che fingeva una volontà di smettere e di ridurre il numero delle sigarette e dunque capisco le difficoltà di smettere e ammiro chi lo fa da un giorno all'altro.
Ricordo con divertimento di quando ero un giovane deputato e l'unico posto in Italia dove si vendevano le "Nazionali senza filtro" era la tabaccheria di Montecitorio, perché quelle sigarette - nicotina pura - erano, a prezzo basso fuori mercato, nel "paniere" con cui si calcolava la contingenza.
Ad ogni deputato veniva consentito l'acquisto di una sola stecca alla settimana e così, per un certo periodo, ogni lunedì in ufficio ad Aosta regalavo - tipo spacciatore - un pacchetto ciascuno ai vecchietti aficionados di quella letale sigaretta senza filtro che venivano a trovarmi apposta.

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