blog di luciano

Parallelismi arditi

L'articolo di Le SoirHo già scritto che, almeno per ora, il Belgio "tiene" per la presenza delle istituzioni europee a Bruxelles.
Non so se questo durerà per molto o se fiamminghi e valloni, prima o poi, si separeranno come hanno fatto a suo tempo cechi e slovacchi.
L'ultima incomprensione - che rientra nel gioco infinito dei reciproci "j'accuse" fra i due gruppi nazionali - riguarda il fatto che i fiamminghi denunciano i rischi per loro di una "wallonisering" (vallonizzazione), cioè di un trasferimento nel resto del Paese dei presunti difetti dei francofoni, tipo burocratizzazione, aumento della disoccupazione, crescita dell'insicurezza (specie a Bruxelles) e altro ancora.
Ricordo che negli anni Sessanta mio zio Séverin denunciò  - con toni polemici, come sapeva fare - l'assalto alla Valle d'Aosta di esponenti politici provenienti dal Sud con metodi elettoralistici e "trafficoni" che non ci appartenevano.
Oggi, parafrasando la discussione belga e senza nessun intento offensivo, potremmo dire - riferendoci al concetto di "cosa pubblica", cui spesso si danno diversi significati -  che la preoccupazione riguardava (e le letture di Séverin Caveri avevano riguardato anche la "questione meridionale" e dunque l'accusa di essere razzista era inesistente e basta per capirlo leggere l'insieme "umanista" dei suoi scritti) una "meridionalizzazione" della vita politica valdostana con la ricerca del consenso con metodi clientelari anche attraverso "reti" affaristiche. Il tema, che prescinde ormai dalle origini geografiche dei politici nel melting pot dei comportamenti personali, non perde mai di attualità.

Spacciatore di Nazionali

Le Nazionali come si trovano oggiLeggo di una vasta campagna in Valle contro la sigaretta. Me ne compiaccio e penso che quel 25 per cento di valdostani calcolato come media dei fumatori sia una sottostima di un fenomeno che sta tornando con prepotenza, dopo anni in cui il tabacco è stato un disvalore.
Avevo un papà fieramente tabagista che fingeva una volontà di smettere e di ridurre il numero delle sigarette e dunque capisco le difficoltà di smettere e ammiro chi lo fa da un giorno all'altro.
Ricordo con divertimento di quando ero un giovane deputato e l'unico posto in Italia dove si vendevano le "Nazionali senza filtro" era la tabaccheria di Montecitorio, perché quelle sigarette - nicotina pura - erano, a prezzo basso fuori mercato, nel "paniere" con cui si calcolava la contingenza.
Ad ogni deputato veniva consentito l'acquisto di una sola stecca alla settimana e così, per un certo periodo, ogni lunedì in ufficio ad Aosta regalavo - tipo spacciatore - un pacchetto ciascuno ai vecchietti aficionados di quella letale sigaretta senza filtro che venivano a trovarmi apposta.

Elogio dell'innevamento

Una panoramica della valle centrale con neve e nuvoleL'economia dello sci, certo, ma anche le riserve idriche e altri aspetti possibili attorno al ritorno della neve. L'aspetto peggiore era quello del brullo di certi anni passati con il dramma di un paesaggio lunare contrapposto a quel candore che avvolge e protegge la nostra montagna ora che - meno copiosa dello scorsa stagione, ma comunque non male - la neve è tornata.
Sarà pur vero che rischia di essere un fenomeno che non cambia la realtà delle estati torride che consumeranno i nostri ghiacciai, ma questi inverni ritrovati esorcizzano in parte certi scenari catastrofici e ridanno ai paesaggi quei contorni familiari della montagna alpina.
Questa sera su "RaiTre", poco prima delle 20, nel magazine "Grand Format", parlerò delle valanghe, rovescio della medaglia della neve gioiosa a dimostrazione che c'è sempre un chiaro e uno scuro.

Ma che freddo fa...

Auto ghiacciate nella cintura di AostaCome una specie di rabdomante, vedo arrivare un tema forte delle prossime ore: il freddo. Non che non ci sia, intendiamoci bene, e forse non va neppure preso troppo sul serio chi dice che durerà mesi, ma ci vorrebbero un minimo di buonsenso sulla lotta dei dati.
Ieri il Trentino "spara" un -47 gradi che è finito sui telegiornali e sui giornali nella conca di Busa di Manna, che dà l'idea di essere un posto non proprio... rose e fiori. Temo che ogni località alpina, cercando un luogo sfortunato, potrebbe vantare nelle 24 ore delle temperature simili, ma la rincorsa fa sorridere.
Ed invece sfido la sorte sul fatto che, se davvero la morsa del gelo resterà, questa rincorsa alla temperatura più bassa e le notizie da tregenda sulla colonnina del mercurio in picchiata dominerà la scena alla grande.

Caleidoscopio 2 febbraio

Un angolo dello studio radio di Rai VdAEccoci a febbraio con "Caleidoscopio", la trasmissione radio di "RaiVdA", in onda come tutti i martedì su "Radio1" alle 12.35.
In sommario ci sono questi argomenti: l'Anno mondiale della Biodiversità nella spiegazione di Pietro Passerin d'Entrèves, rettore dell'Università valdostana e presidente del "Parco del Mont Avic". Osserveremo la situazione valdostana e l'interlocutore ci racconterà dei suoi studi sulle farfalle; segue un curioso racconto, fra passato e futuro dell'auto, con Pierre Noussan, proprietario di una concessionaria storica in Valle; infine racconteremo della nascita della "Marcia del Gran Paradiso" con Dorino Ouvrier ed Ezio Savin.
Un libro e un disco con Christian Diémoz ed una selezione musicale che spero di vostro gradimento nella mezz'ora di trasmissione.

Veillà

Le Porte pretoriane durante la VeillàDue pensieri sulla Veillà, che ieri sera ha animato il centro d'Aosta. Interessante è anzitutto la duplicità di lettura della nottata: sopra e sotto.
Sopra, per le strade, c'è una festa popolare, scientemente animata dagli organizzatori con musica e canti e con i punti di ristoro, cui si aggiunge l'ingegno dei proprietari dei locali per attirare i clienti.
C'è poi il sotto, nelle "crotte", che somiglia di più ad una festa familiare con amici caratterizzata da una crescente esclusività e con una catena d'inviti per evitare certe pericolose resse del passato. Quest'anno poi non mancava un'"aria" legata alle elezioni comunali di Aosta...
Il secondo pensiero riguarda i tantissimi giovani per strada, che nella festa trovano occasione di bisboccia e dunque evitiamo letture sociologiche del fenomeno. Tuttavia, qualunque siano le ragioni, assicurano di certo - assieme ai giovani espositori, specie delle "scuole" - la "relève" generazionale della Fiera, sempre più un "unicum" sulle Alpi.

Bonne Foire!

La folla per la FoireSono contento, a suo tempo, di aver imposto l'inaugurazione della "Foire" alle ore 8 del mattino del 30, mentre prima la si inaugurava alla stessa ora dell'indomani, senza reali motivazioni storiche, creando un paradosso temporale privo di logica.
Così come il ritrovo è stato fissato, innovando, non subito alle Porte Pretoriane, ma la partenza avviene ora all'inizio di via Sant'Anselmo lato Arco d'Augusto.
La banda di Aosta stamattina era in forma e ha portato il codazzo di autorità, a gran carriera come bersaglieri, dopo la benedizione e l'esposizione del drapeau tradizionale, sino a piazza Chanoux con una presenza di persone ragionevole rispetto al temuto "pienone" mattutino, che più tardi, invece, si è concretizzato.
Intanto, per chi ci va, "Bonne Foire!" e, se lo riterrete, osservazioni o impressioni potranno qui essere registrate.
Andateci piano alla Veillà...

La crisi dei Santi

Un crocifisso insieme ad altre opere su un motocarroIl culto dei santi sta declinando e di conseguenza le molte pratiche connesse. Ricordo come la mia nonna materna, Ines, avesse una sua complicata gerarchia, fatta di preghiere e immagini sacre. La devozione popolare in Valle era fatta anche da straordinari ex-voto che raccontavano di circostanze infauste d'improvviso mutate positivamente grazie ad un intervento ultraterreno. Pensiamo poi al culto delle reliquie nelle diverse chiese della Regione o a certe pratiche di guarigione in determinate località, sapendo che ogni paese o frazione in Valle ha un patrono, che alimenta a sua volta un culto specifico ed esiste di conseguenza un'onomastica locale.
Come non pensarci avvicinandoci a Sant'Orso, di cui - come per San Grato, l'altro santo favorito dai valdostani - abbiamo elementi leggendari ma poche certezze storiche. La complicata storia della Chiesa, fatta anche di ascese e discese dei santi, per esempio ha sfavorito il culto del grande San Bernardo, mentre Sant'Anselmo - per la sua parabola europeista e il profilo prevalente di filosofo - ha finito per essere "nemo propheta in patria".

"Sant'Orso" domenica in televisione

Il padiglione dell'Atelier in piazza ChanouxEssendo la pubblicità l'anima del commercio, de temps en temps, adopero questo mio sito per dirvi di qualche iniziativa della "Struttura Programmi" della "RaiVdA", che purtroppo non ha ancora un sito o una presenza sui siti aziendali su Internet e ciò rende l'informazione più difficile per gli ascoltatori della radio e per i telespettatori.
Comunque sia, colgo l'occasione per ringraziare coloro che, anche con mail, si sono complimentati per alcuni "prodotti". Chi mi conosce, sa che ritengo la radio e la televisione regionali un'enorme potenzialità, che potrebbe in Valle più che in altre Regioni avere un ruolo ancora più significativo - con spazi maggiori, ad esempio - per l'insieme della nostra comunità.
L'appuntamento che segnalo è per domenica 31 su "RaiTre", a partire dalla 9.45 del mattino, per una lunga cavalcata attraverso la "Fiera di Sant'Orso", che proprio in quel mattino domenicale raggiungerà il proprio momento topico. Se l'informazione giornalistica avrà importanti finestre sull'avvenimento, i programmi proporranno punti di vista singolari per farvi vivere davanti alla televisione questo grande e festoso avvenimento annuale.

iPad

Steve Jobs ed il nuovo iPadSteve Jobs e la melina della "Apple" hanno accompagnato la mia generazione nell'alfabetizzazione informatica e la capacità innovativa ha sempre permesso di capire l'evoluzione in cammino.
Ora appare - e in parte ho seguito la diretta dell'avvenimento - questo nuovo aggeggio a metà fra telefonino e computer.
Io penso che Jobs abbia colto una necessità. Personalmente sono nell'età in cui, per pura fortuna, equilibro miopia e presbiopia, cavandomela con i caratteri piccoli dell'iPhone, ma vedo miei coetanei in difficoltà fra occhiali e aumento della grandezza con problemi sulla pagina. iPad offre la soluzione senza doversi portar dietro un pc.
Per la Valle, che con la sua piccolezza arranca nelle economie di scala, contano sempre più i contenuti che proponiamo. Mi sembra che manchi un disegno complessivo e una regia per cui si avanza, tra pubblico e privato, a spizzichi e bocconi fra eccellenze e mediocrità.

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