blog di luciano

La riforma IV

Babbi Natale contro title=La ripresa pomeridiana consentì di entrare nel vivo della discussione su di un tema di cui si dibatteva da tempo:"quale sorte per il Natale?"
Negli anni, con una manovra a tenaglia, le critiche sul Natale erano cresciute. Molti deputati dell'estrema sinistra segnalavano come il Natale fosse ormai un simbolo del consumismo da combattere. Da estrema destra si osservava lo svilimento totale del Natale tradizionale. I deputati laici uniti ai rappresentati islamici alla Camera notavano come la festività violasse i principi sia della laicità dello Stato che dell'eguaglianza fra tutte le religioni.
A difesa dei bambini era nata la "Lega italiana contro i creduloni che pensano che Babbo Natale esista", a difesa delle renne era cresciuto il gruppo "Animalisti contro la slitta di Babbo Natale", c'era poi il gruppo "Babbo Natale ha il colesterolo alto" e quello "Il costume rosso di Babbo Natale fa cagare".
A rendere tutto più difficile ci si è messo pure lo scioglimento dei ghiacci, le mail che hanno sostituito la posta tradizionale, Babbo Natale beccato con delle escort, un avviso di garanzia per pedofilia ed un procedimento di infrazione della Commissione europea per "posizione dominante sul mercato". Insomma: un disastro.
Approfittando della legge per il riordino delle festività, il tema si era fatto incandescente, approdando al dibattito parlamentare.
Quel pomeriggio, il primo intervento fu del deputato abruzzese Natale Natale, che spiegò, in un intervento lungo e commovente, come l'abrogazione del Natale sarebbe stata per lui una liberazione. Dopo il suo discorso, in Transatlantico ci fu un momento da reality con un lungo abbraccio con la deputata lucana Pasquala Pasqua, che spiegò al collega come nessuno meglio di lei poteva capirlo.
Il secondo intervento fu del deputato valdostano Sapery, che spiegò come per chi come lui era nato per caso il giorno di Natale il mantenimento della festività perpetrava il dolore del regalo unico per Natale e compleanno, roba da ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo!
Particolarmente violento l'Onorevole Sbarbi: «il 25 dicembre è una data convenzionale scelta molti anni dopo la nascita di Gesù, per altro scopiazzando festività precedenti. Il presepe è un'invenzione tardiva e l'albero di Natale il riciclaggio di un'usanza pagana. Insomma: si può vivere senza!».
Applausi da tutto l'emiciclo e vive felicitazioni.

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La riforma III

OzioL'aula si stava lentamente riempiendo, essendo stato annunciato l'intervento del Ministro Prunetta a nome del Governo. Prunetta era un calabrese iroso, complessato dalla sua eccessiva altezza, superando i due metri. 
Il Governo, dopo un agitato Consiglio dei Ministri, e una lite furibonda fra lo stesso Ministro Prunetta e il Ministro dell'Economia Quattromari, aveva deciso di presentare un proprio emendamento su un punto cardine che venne così riassunto in aula.
«Il Governo - esordì Prunetta - propone alla Camera l'istituzione della "Festa dell'Assenteista". Si è parlato a questo proposito di una mia lite con Quattromari: colgo l'occasione per dire che l'accordo fra me e il collega è ottimo e la sua proposta di usare la dizione "Festa dell'Assenteista e del Fancazzista", per quanto suggestiva, ci avrebbe creato problemi con la parte più moderata del nostro elettorato e il Presidente del Consiglio, con grande equilibrio, ha composto la discussione avvenuta fra me e il collega».
Ci fu un'interruzione da un luogo imprecisato dell'aula: «Quattromari è uno stronzo».
Prunetta colse l'assist e ridacchiò soddisfatto.
La fine dell'intervento fu accolta da un applauso.
L'opposizione non poteva perdere l'occasione e fu il Capogruppo Franceschiello ad intervenire: «ho ascoltato con attenzione l'intervento del Governo e non posso non rilevare l'inversione "ad u" del Prunetta che, anni fa, condusse una lotta contro gli assenteisti e ora, certo tardivamente, se ne pente, oltretutto, con un certo snobismo che gli è proprio, omettendo quella definizione "fancazzista" che avrebbe meglio e plasticamente definita la festività».
Prunetta e Franceschiello, poco dopo, bevvero assieme un caffè alla buvette, come due amiconi. 

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La riforma II

Una simpatica scultura in temaTrombetti concluse il suo intervento con un garrulo «Viva la Befana!», che rimbombò sino alle vetrate liberty che coprono l'aula di Montecitorio.
Chiese d'intervenire il relatore del provvedimento. La Presidenza gli diede la parola. Si trattava dell'Onorevole Mariuzzi, avvocato napoletano, noto per la sua prosopopea. Scandì: «Illustrissimo Presidente, chiarissimi colleghi, illustri membri del Governo, vorrei solo annunciare la scelta del "Comitato dei Nove" di presentare un subemendamento sull'annosa questione del Ferragosto. Su proposta unitaria dei colleghi del Sud, abbiamo alla fine scelto di mantenere la festività, sopprimendone l'obsoleta definizione e chiamandola invece "Trullallà". Ciò appare maggiormente rispondente al clima festoso delle feste di piazza e dei tradizionali fuochi d'artificio».
Dopo alcuni sghiribizzzi linguistici, grondanti d'aggettivi e avverbi, concluse, guadagnandosi una vigorosa stretta di mano del collega vicino di scranno.
Un altro subemendamento venne successivamente presentato dall'On. Marcagna, soubrettina televisiva che era stata messa in lista per le note doti intellettuali. Con una curiosa voce, quasi uno squittio, la procace deputata spiegò: «Un secondo accordo riguarda la "Festa dei Morti": la definizione appare sempre più scorretta. Come i diversamente abili, i non udenti e i non vedenti, la festività verrà - in ossequio al politicamente corretto - chiamata "dei Non Viventi" con un giusto rispetto delle maiuscole, evitando per altro l'aspetto macabro che si evinceva dalla vecchia dizione».
Sorrise e concluse con una graziosa smorfietta, che purtroppo non risultò nel resoconto stenografico.

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La riforma I

L'interno della Camera dei deputatiIl Presidente della Camera annunciò: «La parola all'Onorevole Scarafoni».
Nella parte sinistra dell'emicliclo si alzò in piedi una signora di mezza età dagli squillanti capelli rossi: «Presidente, colleghi, ormai, dopo tante e lunghe discussioni in Commissione, la legge sul riordino delle festività va finalmente approvata. Il nostro Gruppo prende atto, con soddisfazione, che nel testo in esame è risultata finalmente soppressa la tradizionale festività della Befana e che la destra ha rinunciato all'idea, da noi avversata, di sostituirla con la figura della Velina. Il compromesso raggiunto, cioè sostituire la Befana con la festa del Genere, una rappresentazione astratta in cui ognuno, a seconda di gusti e tendenze, possa riconoscersi lo troviamo giusto e democratico».
Il discorso proseguì a lungo, in un'aula vuota e sonnolenta, con un andirivieni dei pochi deputati verso l'antistante buvette fra un caffè e un arancino.
La Presidenza era stata assunta da uno dei Vice presidenti, noto menagramo, che giocava con questa nomea, per questo soppesò l'annuncio: «Ha chiesto di parlare l'Onorevole Trombetti. Ne ha facoltà».
Piccolo ed emaciato, dai banchi del centro, il deputato iniziò infervorato: «Colleghi carissimi, in dissenso dal mio Gruppo, son qui a ribadire che chi, come me, si sente espressione degli Appennini, non può accettare la scelta infausta di far scomparire la figura fulgida della Befana della nostra infanzia».
D'improvviso, sotto lo sguardo attonito dei pochi presenti, cominciò a scandire: «La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte....».
Il Presidente scampanellò e disse, interrompendolo: «Onorevole, venga al punto!».

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In scena

Un Babbo Natale abbandonatoL'irresistibile forza attrattiva del Natale ci avvince come un campo magnetico cui non si può sfuggire. E' tutto un rifulgere e un gozzovigliare e, come da copione, questa ripetitività è rassicurante e somiglia ai vecchi fari marini prima dei sistemi satellitari di posizionamento.
Eppure una certa retorica gronda d'ipocrisia: abbracci e baci fasulli, affettuosità con parenti o amici serpenti, una festosità da valium o da goccetto riparatore.
Anche questo, in fondo, è rassicurante nella grande commedia umana nella quale ciascuno di noi è protagonista. Le puntate natalizie - questo è certo - risultano particolarmente impegnative e nessuno, me compreso (beninteso), vuole rinunciarci, essendo l'alternativa la condizione d'eremita...
Da oggi, comunque, in soffitta i brutti pensieri e verrò catturato dall'atmosfera di Natale, anche sul blog.

Caleidoscopio 22 dicembre

Classica atmosfera di NataleE' natalizia la puntata di "Caleidoscopio" di martedì 22 dicembre in onda alle 12.35 su "Radio1" negli spazi della programmazione regionale.
Sarà la calda voce di Vittorio Bestoso ad interpretare i miei testi, ma soprattutto una bella novella sul Natale di Luigi Pirandello.
Ascolterete, sempre sul Natale, delle per nulla banali osservazioni del Vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi.
Con l'antropologo Oscar Torretta penetreremo nei significati profondi del "dono", caposaldo di queste festività.
Infine il microfono passerà a Christian Diémoz con un libro di recente pubblicazione e un disco ad esso in qualche modo legato.
Assicuro - ça va sans dire - musiche prevalentemente natalizie!

Natale RaiVDA

Giorgia MoriondoMi fa molto piacere segnalarvi l'intensa settimana natalizia della programmazione televisiva di "RaiVdA", poco più di una ventina di minuti su "RaiTre" dopo il telegiornale regionale - con inizio un attimo prima delle ore 20 - con la presentazione d'eccezione, apposta per tutte le Feste, di Miss Valle d'Aosta, la bella Giorgia Moriondo
Lunedì 21 personalità e gente comune scrivono dalla Valle d'Aosta le loro "Lettere a Babbo Natale" attraverso Ivana Crétier.
Martedì 22, da un'idea sviluppata da Laura Agostino, "Luci di Natale" racconterà per immagini l'atmosfera del Natale. 
Mercoledì 23 è adatto per i gourmet con un gustoso "Menu di Natale" a cura di Nadia Milliery.
Giovedì 24, infine, diretta della vigilia dal mercatino di Natale di Aosta in piazza Severino Caveri, una trasmissione condotta da Katia Berruquier, con regia di Sonia Charles, ricca di sorprese, tra le quali spicca persino Babbo Natale!
Ogni serata, a beneficio dei bambini e del... francese, è arricchita, prima di ridare la linea a Roma, da un simpatico cartone animato che racconta diversi aspetti del Natale. Buona visione e naturalmente tutta natalizia è anche la programmazione radiofonica di "RaiVda". 

Erano "buoni"

Che ne faremo delle Carte Vallée?Quel che c'è di singolare nella fine dei "buoni carburante" è la pratica dello "scaricabarile", vale a dire l'idea di spostare su altri eventuali responsabilità, tipo "gioco della scopa" da festa giovanile.
Personalmente, dall'alto di una pila di documenti, sono sereno del lavoro svolto e ritengo che ogni sforzo sia stato fatto contro una certa astratta imbecillità di alcuni burocrati europei e la generale inerzia e pigrizia dei Governi italiani di ogni colore.
Il boccone è amaro ma salutare, perché dimostra che la nostra Autonomia in Italia ed in Europa resta spesso debole e vulnerabile.
Dopo sessant'anni di regime transitorio, a dimostrazione che in Italia nulla è più definitivo del transitorio, la ghigliottina è scattata, venata di varie ingiustizie a detrimento della Valle. Ormai bisogna guardare avanti e trovare soluzioni stabili che tengano conto dei costi energetici oggettivamente superiori su di una montagna come la nostra.

Il freddo...

Un micio freddolosoOggi possiamo, con un qual certo vezzo, dire quanto ci piaccia il freddo. Sono fra coloro che, nel migliore dei mondi possibili e fatto il pieno di caldo come una lucertola, amano giornate come queste con quel gelo che ti fa sentir vivo. Odiavo Bruxelles per quell'umidità insidiosa che ti finiva fino nelle ossa e di Roma d'inverno meglio non parlare.
In passato non era così. Era difficile combattere il freddo: altro che riscaldamento dappertutto, i vestiti erano quelli che erano, si viaggiava a piedi o su trasporti pubblici con il freddo in agguato.
Nei letti, in particolare, si infilavano "scaldini" di vario genere o fattezza e nelle stanze i camini e poi le stufe - una delle grandi edizioni dell'umanità - erano limitate rispetto agli attuali sviluppi.
Oggi il freddo - va ricordato - ha la funzione utile di consentire la produzione della neve artificiale, vista la relativa "magra", sino ad ora, di quella naturale.

Vedremo...

Uno dei tanti gruppi su Facebook contro BerlusconiIl "caso Berlusconi", vale a dire l'aggressione subita dal Presidente del Consiglio, pare avrà come conseguenza ad horas un decreto-legge, cioè il Governo legifererà a fronte di un caso «di straordinaria necessità ed urgenza» e spetterà al Parlamento convertire o no il provvedimento in legge.
Il terreno su cui ci si intende avventurare, con uno strumento la cui eccezionalità è nella Costituzione, nei regolamenti parlamentari e nella giurisprudenza della Corte Costituzionale, è quello della libertà di manifestazione per evitare quel che è capitato domenica a Milano dove in piazza del Duomo convivevano la manifestazione e la contromanifestazione e l'altro, invece, riguarda "filtri", limiti o chissà cosa rispetto all'abuso di Internet, pensando a social network - soprattutto "Facebook" - dove sono nati gruppi inneggianti all'aggressione a Berlusconi.
I temi segnalati sono interessanti, direi bipartisan, ma delicatissimi nelle loro implicazioni. Vedremo che cosa sortirà.
Avendo subito in passato un'aggressione sul Web, attraverso l'inserimento su blog di autentiche schifezze, che saranno oggetto di un processo, capisco come di fronte a certi eccessi - che finiscono poi per restare in Rete - qualcosa va fatto, ma con garbo e rispetto della grande maggioranza di utilizzatori corretti.

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