blog di luciano

Sant'Anselmo

sant_anselmo_statua.jpgBenedetto XVI, in un'udienza generale di qualche settimana fa, ha ricordato la grandezza di Sant'Anselmo d'Aosta, straordinaria personalità, cui è stata dedicata una serie fitta di manifestazioni - in Valle come altrove - in occasione dei 900 anni dalla morte.
Ha detto il Papa: «Monaco di intensa vita spirituale, eccellente educatore di giovani, teologo con una straordinaria capacità speculativa, saggio uomo di governo ed intransigente difensore della "libertas Ecclesiæ", Anselmo è una delle personalità eminenti del Medioevo, che seppe armonizzare tutte queste qualità grazie a una profonda esperienza mistica, che sempre ebbe a guidarne il pensiero e l’azione».
Vorrei ricordare due cose: la prima è che la nostra Regione ha contribuito, ora come in passato, alla pubblicazione delle sterminate scritture del Santo, che resta il valdostano che ha avuto più successo in tutti i tempi; Papa Ratzinger, teologo di grande spessore, non è un esperto di Sant'Anselmo e, non a caso, fra i libri lasciati nello chalet di Les Combes d'Introd, per i suoi soggiorni estivi in Valle, ce n'erano alcuni dedicati al "Doctor Magnificus", che da buon montanaro usava la salita alla cima della montagna come esempio di avvicinamento alla fede.

Caleidoscopio 17 novembre

rai_radio_play.jpgEcco, come sempre, il sommario di "Caleidoscopio", in onda martedì su "Radio1" alle 12.35 negli spazi della programmazione di "RaiVdA".
In questo numero, affronteremo argomenti diversi dal solito, in sintesi li definirei "di costume".
Con il coiffeur Andrea Stévenin ci occuperemo della capigliatura delle valdostane e dei cambiamenti di stile.
Con Sara Allegri e Joe Sopala delle palestre e della forma fisica.
Infine si parlerà dei centri benessere e di come l'ingegner Paolo Jaccod ha progettato la parte fitness del suo albergo a cinque stelle a La Salle.
Chiude la ventina di minuti, l'assonanza fra un libro d'editoria locale ed un brano musicale nella rubrica di Christian Diémoz.
Spero ascolterete la trasmissione.

Il "Corrado Gex"

aereoporto_corrado_gex.jpgQuando nel 2003 ho cominciato ad occuparmi dell'aeroporto "Corrado Gex", mi sono convinto che la priorità era l'infrastruttura e ne sono convintissimo anche oggi. Gli sprechi sono altrove: per un Paese degno di questo nome uno scalo - sede strategica, tra l'altro, della Protezione civile - non è un capriccio ma una necessità e ciò senza gigantismi, che mai erano stati previsti nel "master plan": carta canta.
Se c'era stato semmai un peccato originale, era piuttosto stata la scelta di tanti anni fa di partire dalla compagnia aerea ("AirVallée"), perché sui conti della compagnia ha sempre gravato l'inesistenza della radioassistenza, il mancato allungamento della pista e l'assenza di un'aerostazione.
Il dossier aeroporto era paralizzato all'Enac e in questi anni si è prima ideato e poi applicato un progetto serio e fatto di varie componenti, che implicano impegno e dedizione per un'opera che si dimostrerà strategica in barba alle "Cassandre".
Certo la riapertura in primavera implica, ora e subito, il proseguimento di un lavoro per la scelta dei partner commerciali  - voli di linea e charter - non buttando il savoir faire dei dipendenti "Avda" e "AirVallée" (socio della società areoportuale con regolare bando europeo) e neppure di "Helops" con il settore elicotteristico.
Personalmente seguirò gli eventi per evitare che si possa prendere una brutta piega e che certe scelte si indirizzino verso strade impercorribili.

Ciao, "Flocon de neige"!

flocon_de_neige.jpgChi ha ascoltato l'ultima puntata di "Caleidoscopio" lo sa già. "Flocon de neige - Fiocco di neve", detto anche "Blantzet", sta bene. Lo stambecco albino vive sempre nei pressi dell'Emilius, però verso Cogne, dove i cacciatori locali lo hanno "adottato" e la Forestale ne ha seguito il destino.
Lo stambecco bianco ha tre anni, vive con una ventina di maschi e socializza, avendo a suo tempo un po' tardivamente lasciato mammà ("bamboccione"?).
Il suo albinismo "imperfetto" (non ha gli occhi rossi e gli zoccoli decolorati) ne fa una attrazione, ma evitando certi rischi - ad esempio alla vista - dell'albino vero e proprio.
Ma bianco resta bianco, immacolato.

Trasmettere le esperienze

io_parlo_al_pubblico.jpgSono contento di tenere una conferenza - che spero susciti curiosità - nel "corso di politica" per l'Union Valdôtaine, essendo doveroso per un eletto trasmettere il proprio patrimonio di conoscenze. 
La formazione, specie dei quadri, ha una sua ragion d'essere per un movimento. Specie quando - ed è il caso dell'UV - ci si trova di fronte ad un partito che ha un forte radicamento popolare e territoriale, cui dovrebbe corrispondere un buon livello di preparazione politica.
Ho sempre ammonito sul fatto che, comparando voti (tanti) e iscritti (pochi), l'Union rischi di essere un gigante dai piedi d'argilla, che si immola al "dio elezioni".
Certo una militanza attiva è un impegno che obbliga ad essere innovatori e mai chiusi, dimostrando un ruolo autonomo del movimento.
Da questo punto di vista, allargare le conoscenze e aggregare per lo studio è comunque un'azione meritoria.

Impunità

spazzatura_fuori.jpgSono stato nel 1992 segretario della Commissione speciale per l'esame dei progetti di legge concernenti la riforma delle immunità parlamentari e dunque conosco bene la materia. Noto con catatonia che chi oggi ne parla all'opinione pubblica dà per intendere che l'immunità non ci sia più!
Ed, invece, era il periodo di Tangentopoli e nacque questa Commissione per riformare l'articolo 68 della Costituzione e ciò avvenne perché l'utilizzo di questa guarentigia parlamentare si era trasformato da immunità in impunità "da Prima Repubblica".
La richiesta di autorizzazione a procedere - anche per episodi che nulla avevano a che fare con l'attività parlamentare - veniva, negli anni precedenti, regolarmente respinta.
La riforma costituzionale del 1993 - e la successiva giurisprudenza costituzionale - hanno chiarito che l'immunità riguarda solo l'ambito delle attività parlamentare e la sfera politica circoscritta e non qualunque altra cosa.
Oggi chi vuole allargare di nuovo l'immunità lo fa in malafede: l'attività politica come un lasciapassare. Mai avrei pensato che si creasse la temperie politica per provarci!

Attualità...

mucche_in_stalla.jpgQuando, tanti anni fa, mi ero occupato - come cronista - di vicende giudiziarie, avevo sviluppato un anticorpo garantista che non mi ha mai lasciato. Questo vale anche per l'affaire di cui si parla in queste ore legato all'ambiente della zootecnia.
E' un mondo che conosco abbastanza bene, avendo avuto - come spesso ho ricordato - un papà veterinario condotto, che lavorava con passione e fatica. Sul piano amministrativo, rivendico ancora oggi, d'intesa con l'allora assessore alla Sanità Tonino Fosson, una linea dura sul risanamento del bestiame, che non mi ha attirato grandi simpatie, ma chi vive con la "fissa" di massimizzare i voti di preferenza prima o poi la paga.
Eppure, per chiunque ragioni, questa linea forte per avere l'eradicazione delle malattie è l'unica strada per evitare che, un giorno o l'altro, tubercolosi e brucellosi in una parte di allevamenti possano dare il destro per colpire la commercializzazione della Fontina.

Il mercato sul... mercato

mercato_aosta.jpgNon esiste una storia dedicata all'evoluzione del commercio in Valle d'Aosta. Certo, gli ultimi anni hanno visto una trasformazione incredibile: dei negozi della mia infanzia a Verrès non ne resta più neppure uno, con l'eccezione della cartolibreria dove compravo matite e quaderni alle elementari. Idem ad Aosta dove posso, guardando una vetrina, testimoniare il pregresso.
Quel che tiene duro, in un mare in tempesta di cambiamenti, è "il mercato", termine che viene dal latino e che oggi viene usato di più, con significato diverso ma parallelo, in linguaggio economico.
Ad Aosta, il martedì resta giorno di mercato, una specie di pretesto «per andare in Veulla» e, di conseguenza, è la giornata di ricevimento dei politici e delle riunioni fra sindaci.
Dev'esserci qualcosa di antico, di collettivo, di rassicurante nel mercato. Quando mi capita di visitare un Paese che non conosco la visita al mercato - e ne ho visti di straordinari - è uno dei biglietti da visita.

Il diritto

paolo_cirino_pomicino.jpgOgnuno ha le sue perversioni, ma confesso che quel che mi ha dato sempre maggior soddisfazione nella mia attività parlamentare, nelle diverse Assemblee in cui sono stato, è sempre stata la scrittura delle norme giuridiche, cercando appunto di scriverle in maniera secca e comprensibile.
Credo lo si veda nelle leggine presentate e approvate a Roma, compresi i nuovi articoli presenti nello Statuto d'Autonomia della Valle dal 1993, di cui vado molto fiero, avendo soppesato ogni parola.
Ricordo la volta in cui, sui prepensionamenti alla "Cogne", presentai all'allora presidente della "Commissione bilancio" della Camera Cirino Pomicino un mio emendamento, che lui modificò - a vantaggio anche di Bagnoli di Napoli - in termini fumosi.
Protestaii e mi sentii rispondere che «le norme dovevamo lasciare spazio alle... interpretazioni».
Altro che la chiarezza del diritto! Oggi le leggine ad personam sono la logica evoluzione della stessa, incredibile, filosofia giuridica.

Quel Muro

muro_berlino.jpgIl Muro di Berlino merita la maiuscola, perché era un simbolo. Chiunque legga la storia dell'edificazione e delle successive vicende, sino allo smantellamento - per così dire - di vent'anni fa, ricorda quegli anni della "guerra fredda", che hanno gravato sulle generazioni come la mia.
Più crescevi e maggiore era la consapevolezza non solo di quanto - oggi come allora - fossero ridicole le manifestazioni per la pace (che trasformano i più piccoli nell'equivalente dei "balilla" dell'epoca fascista e che prefigurano l'esistenza di qualcuno che dichiari di essere "per la guerra"), ma soprattutto nasceva la convinzione di come l'arma nucleare fosse, alla fine, nelle mani di potenze capricciose, di cui il muro era esempio tangibile.
Oggi, per altro, come mostra il caso dell'Iran, il "club della bomba atomica" si sta allargando e ci sono potenze che hanno la bomba e non sono per nulla rassicuranti.
Il 9 novembre del 1989 era un giovedì: a naso direi che ero a Montecitorio per il mio lavoro da parlamentare, anche se, stamattina, non ho avuto il tempo di guardare se e quando parlai di quella giornata storica, capitale nei destini della storia odierna.

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