blog di luciano

Carlo Gobbo su "Eurosport"

carlo_gobbo_mezzalama.jpgHo fotografato Carlo Gobbo in una giornata da tregenda, quando avevamo appena deciso di rinviare la diretta del "Trofeo Mezzalama", la primavera scorsa, a causa dell’annullamento della gara.
Era come tornare indietro di trent’anni: ero un pischello quando mi trovai nella redazione di "Rta - Radio Tele Aosta" con giornalisti di calibro.
Carlo faceva lo sport e presentava dei giochini, con le sue camicie texane sgargianti, frutto di un periodo negli "States", scrivendo i “pezzi” con una grafia gigantesca ed una miriade di fogli.
Poi, dall’inizio degli anni Novanta, le Olimpiadi invernali e la Coppa del Mondo di sci per la "Rai".
Sino al recente pensionamento che a Carlo andava stretto.
Ecco perché si è buttato a pesce in una nuova avventura: "Eurosport" ha ridato il microfono a Carlo Gobbo, affiancato da Kristian Ghedina per lo sci alpino maschile, rinvenibile su un canale del bouquet "Sky".
Spero che altri seguano la strada di Carlo, perché sarebbe del tutto naturale che giovani valdostani dessero la propria impronta nelle telecronache degli sport invernali.

Ricordando Cesarino

cesare_bordon.jpgCon Cesarino Bordon se ne va un altro pezzo della Valle d'Aosta del Novecento. Uomo di viva intelligenza, con un istinto imprenditoriale spiccato, Cesarino - un liberale di vecchio stampo - ha seguito con acume lo sviluppo del trasporto pubblico dal dopoguerra ad oggi, passato da un'epoca pionieristica alla modernità nel breve volgere di pochi decenni.
Ho avuto con lui divertentissimi episodi quando ero giornalista: ricordo, ad esempio, quando ad "Rta - Radio Tele Aosta" telefonò, nel corso di un dibattito in diretta, un tizio arrabbiatissimo, esprimendosi in patois e Cesarino gli rispose parimenti, convincendolo di non aver subito torti su chissà quale linea!
Ho poi seguito a Roma diverse problematiche delle autolinee e Cesarino era per la sua categoria, anche a livello nazionale, un punto di riferimento, una sorta di memoria storica.
La sua era una passione che rendeva difficile pensare ad un pensionamento, accompagnata oltretutto da un tratto umano ricco di un'anedottica vivace sulla "vecchia Aosta", quel piccolo nucleo di personalità che animavano la società valdostana e non c'era volta, magari anche dopo scontri feroci sui trasporti, quando ne avevo la responsabilità, che non mi dicesse «saluta papà!» .
Il garbo e l'eleganza oggi sono merce rara e Cesarino, senza mai tagliare le sue radici di valdostano doc, aveva queste caratteristiche.

«Habemus il Trattato!»

klaus_vaclav.jpg«Il presidente ceco, Vaclav Klaus, ha firmato il Trattato di Lisbona».
La notizia, così secca, non sembra il finale di una storia lunga e contrastata, durata quasi dieci anni e di cui ora, anche noi valdostani, dobbiamo ben studiare le implicazioni per essere protagonisti e non spettatori. Guardarsi il proprio ombelico è pericoloso, meglio giocare la partita.
Non è la Costituzione europea che speravo: intrisa di federalismo e sussidiarietà, ma consente di uscite dalla "palude Stigia" dove si era finiti.
Per me la soddisfazione personale di avere concorso, nella mia attività europea, alla nascita della "coesione territoriale" e al riconoscimento del particolarismo dei territori montani.
Di questo, nel mio piccolo, sono contento, anche se ora bisogna riempire di contenuti questa novità.
Nel "Comitato delle Regioni" farò la mia parte, essendo stato, qualche giorno fa, riconfermato per i prossimi anni.

Appuntamenti

io_a_tir.jpgCome consigliere regionale, proseguo - sotto la guida di Marco Frasson - l'intervista settimanale sui temi di attualità e non solo.
Mi è stato chiesto di ricordare le emittenti e gli orari di trasmissione del medesimo programma, ogni settimana.
Eccoci:
- Top Italia Radio, martedì dalle 09.15 alle 10;
- Radio Reporter, giovedì dalle 16 alle 16.45;
- Radio Club, mercoledì dalle 15.15 alle 16.
Per me è, in connessione con questo stesso sito, occasione per esprimermi su differenti argomenti.
E' difficile capire quali saranno le nuove frontiere della comunicazione politica, ma certo la radio è uno strumento che rinasce perennemente dalle proprie ceneri e, mentre la carta stampata boccheggia, gode di ottima salute.

4 novembre

aosta_alpino.jpgLa data, festa delle Forze Armate, ricorda - con il giorno della fine della guerra per l'Italia nel 1918 - gli orrori della "Grande Guerra", i cui protagonisti sono ormai tutti morti. Oggi, alla memoria, persi i protagonisti, deve pensarci la storia, che deve ricordarci che cosa fu per la Valle d'Aosta quella carneficina, con i mille e cinquecento morti e le centinaia di invalidi, conseguenza delle sanguinose battaglie di cui è testimonianza l'intitolazione della rete di strade attorno alla Caserma "Testafochi".
Ogni monumento ai Caduti, in ciascun paese della Valle, registra i nomi e talvolta i volti di quei morti della I^ Guerra mondiale, terribile e sanguinosa, con l'avvento di nuove tecniche belliche come i gas e gli aerei e con una leva obbligatoria diffusa che sparse lutti e vittime in tutte le famiglie, dove c'era la paura di ricevere il telegramma che annunciava il decesso.
E' bene non dimenticare, mentre nel mondo altre guerre segnano i limiti della nostra umanità.

Suspence per la stagione sciistica

cervinia_skiing.jpgCome sempre avviene, il Breuil-Cervinia inaugura la stagione dello sci, dimostrando - al di là dello sci estivo - una lunghezza di stagione che non ha eguali sulle Alpi e che dovrebbe implicare migliori risultati di bilancio. 
Chissà come andrà la stagione: l'anno scorso le conseguenze della crisi avevano appena lambito la stagione natalizia, evitando il peggio. Quest'anno tutto è inverso e rischiano di sommarsi, alle ripercussioni della crisi, la psicosi del pericolo influenza e gli strascichi della malattia nelle sue implicazioni reali.
Basta leggere i dati dello sci per avere la conferma di come il pendolarismo del sabato e della domenica resti determinante e dunque elemento di forza ma anche di fragilità. La ricetta è ancora quella dell'aumento dei posti letto alberghieri: quelli veri, non le seconde case camuffate.

Maquillage

casino_dadi.jpgLeggo con curiosità i comunicati stampa del "Casino de la Vallée", forse avendo maggiore coscienza di altri di quanto il futuro della Casa da gioco resti incerto per molte ragioni, alcune delle quali si stanno affrontando nel solco - mi sia permesso di dirlo - di studi e approfondimenti già svolti.
Per altro va detto che, al di là degli interventi nell'attività di consigliere, mai il nuovo management ha pensato di fare due chiacchiere con il sottoscritto, che sarà pure un po' lebbroso (Joseph De Maistre docet), ma segue da tempo immemorabile dossier delicati come quello del quadro legislativo nazionale ed europeo.
C'è qualche cosa di negativo nel tentativo di edulcorare la dura realtà e deriva dal "maquillage" da comunicato stampa: gli incassi diminuiscono e rischiano di creare situazioni di bilancio gravi, pur in presenza di un Disciplinare mai così favorevole per i gestori, ma la pillola viene addolcita con l'aumento di clienti e con il fumoso concetto di "volume di gioco".
A fine anno, purtroppo, gli esiti saranno chiari.

Caleidoscopio 3 novembre

radio1.jpgIncombe, nella rapidità del tempo, la prossima puntata di "Caleidoscopio", come avviene tutti i martedì alle 12.35 su "RadioUno" nella programmazione di "RaiVda".
Sentiremo la storia del fotografo naturalista Stefano Unterthiner, che racconterà la sua scelta di vita, e ci soffermeremo, con due glaciologi, sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze, che fanno venire qualche brivido.
Una parte della trasmissione sarà un ricordo di una villeggiante d'eccezione per la Valle come la scrittrice Lalla Romano.
E infine, un "uno-due" con Christian Diémoz che proporrà come sempre un libro uscito da poco in libreria, cui viene fatto corrispondere un disco.
Naturalmente il tutto è condito con musiche adatte a commento delle proposte contenute in trasmissione.

Cimiteri di montagna su RaiTre 2 novembre

villeneuve_cimitero.jpgLa Commemorazione dei defunti o "Giorno dei Morti", tradizionalmente fissata per il 2 novembre, è una giornata in cui ricordiamo i nostri cari scomparsi.
Vorrei segnalarvi un lavoro, che andrà in onda  poco prima delle 20 proprio la sera di lunedì 2 su "RaiTre", negli spazi televisivi della programmazione regionale.
L'idea del programma, resa con immagini, poesie e musica, è quella di evocare alcuni cimiteri di montagna della Valle, la loro bellezza e la ricchezza culturale e il senso di umanità che sprigionano.
So che non è facile - in un'epoca di forte banalizzazione - trattare il tema della morte, così delicato ed intimo e che in più gena superstiziosi o paurosi, ma mi auguro di trasmettere emozioni e sentimenti nei telespettatori che seguiranno il programma.

Astérix e i suoi 50 anni

asterix_tavolata.jpgI fumetti servono. Nella loro diversità, sono una delle componenti della propria formazione. Per me: il "Giornalino" e "Topolino" da piccolo, "Tex Willer" e "L'Intrepido" qualche anno dopo, "Astérix" e "Linus" (con le sue strip assai differenti l'una dall'altra) da ragazzo.
Ora leggo che compiono cinquant'anni le creature di René Goscinny ed Albert Uderzo, che leggevo sia in francese sia in italiano: imbattibile che l'"Spqr - Senatus Populusque Romanus" - diventasse, "dando il la" a sarabande pazzesche, "Sono Pazzi Questi Romani"!
Astérix, Obélix e gli altri personaggi della gabbia di matti di quel bellissimo fumetto (BD nell'acronimo francese) che non solo mettevano di buonumore (grandi risate!), ma aiutavano - in modo caricaturale - a pensare come potessero in parte essere i nostri Salassi!
La metafora antiromana del villaggio gallico, nella sua chiave anticentralista a spiegazione dello spirito autonomista, l'ho adoperata qualche volta nei miei discorsi.

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