blog di luciano

Rettifica dei confini!

monte_rosa_01.jpgNon so come sia finita la disputa italo-francese sui confini sul Monte Bianco, di cui c'è ampia traccia nel Web e di cui mi occupai quando ero deputato. In discussione fra l'altro, benché in Europa sia un anacronismo, la cima vera e propria della montagna.
Ora al lavoro, anche sul versante svizzero, c'è l'analoga Commissione italo-svizzera e ciò riguarda una larga parte della linea di confine in territorio valdostano, con particolare attenzione alla zona Cervino-Monte Rosa. La causa sta nell'accordo del 1941 che fissava nelle linee di cresta dei ghiacciai uno dei criteri confinari, saltati con il riscaldamento in corso e il conseguente loro arretramento.
Credo che anche i valdostani, che pure possono considerare di carta le frontiere con i "cugini" vallesani, debbano seguire l'evolversi della trattativa, pensando che certe scelte (ad esempio fra Valtournenche e Zermatt, ma penso che ciò valga per Ayas e Gressoney-La Trinité) non sono per nulla ininfluenti.

Stamattina, niente Mezzalama...

mezzalama_rinviato.jpgHa vinto la neve, che cade copiosa sul percorso e così stamattina, per la prima volta dal 1997, data del "nuovo Mezzalama", la macchina è stata bloccata prima del via.
Gli organizzatori e i mille concorrenti hanno dovuto prendere atto che la tanto attesa "finestra" prevista dalla meteo non si è aperta e dunque il rinvio è d'obbligo.
Per chi ha vissuto, come me, la rinascita del Mezzalama il fatto che la Natura, a quest'altimetria e su un percorso così impegnativo, abbia bloccato la gara, non stupisce affatto, ma naturalmente spiace!

Ricapitoliamo...

brunetta_02.jpgBrunetta picchia sulle speciali e lo fa a Cuneo, immagino con un pubblico amico, visto che il cuneese Costa ha costruito un pezzo del suo "successo" contro le speciali. Esercizio dunque non nuovo e condiviso oggi con altri Ministri, che periodicamente parlano contro la specialità (Calderoli compreso).
Nessun imbarazzo pare derivare dal fatto che il centro-destra governi in Sicilia, in Sardegna e in Friuli-Venezia-Giulia ed immagino che abbiano vinto le elezioni assicurando lunga vita all'autonomia dei rispettivi territori. Il bon ton avrebbe poi dovuto ispirare i discorsi di questo periodo sulla Valle d'Aosta, visto che per le europee si profila un accordo PdL - Autonomisti valdostani sul quale abbiamo già discusso sul blog.
Ora urge capire bene la posizione sul futuro delle autonomie speciali!
Quando le esternazioni vennero dal centro-sinistra, con altrettanta virulenza, i leader presero le distanze.

Il raddoppio del tunnel del Bianco

tmb_interno.jpgPenso che ci sia stato un momento in cui, nella foga costruttiva, ci sia stato il rischio (sventato dal "no" francese e dalla nostra opposizione) di trovarsi con un raddoppio del traforo del Monte Bianco, utile - alla fine - per aumentare i camion in transito.
Per altro nella redditività di un'opera così costosa ci sarebbe da riflettere sul fatto che quote crescenti di merci nel futuro saranno assorbite dai tre nuovi itinerari ferroviari, con nuovi tunnel, del Loechberg-Gottardo, del Brennero e il Torino-Lione, come meglio ho spiegato nel discorso in Consiglio Valle cliccando qui. Investire sulla strada sarebbe illogico e contrario alla politica europea.
Se si volesse intervenire sull'asse stradale, allora diamo un nuovo itinerario alla autostrada Quincinetto-Aosta, infilandola in galleria il più possibile.

Venerdì 17

gatto_nero.jpgSugli aerei in Italia non ci sono le file 13 e 17, i gatti neri non sono accarezzati, mentre i gobbi sì. Attenzione a non versare il sale, a non passare sotto le scale, arraffa quel quadrifoglio e tieni in tasca questo cornetto, non si sa mai...
Trovo, specie di venerdì 17, assolutamente spassose le persone superstiziose ed è divertente scavare nelle ragioni antichissime di certe manie o di determinate credenze.
Confesso di non crederci. Ricordo quando tanti anni fa, durante una campagna elettorale, venni avvertito da ben due maghi di una tremenda "fattura" di cui eravamo stati oggetto Cesare Dujany ed io. Ovviamente - e se sono qui avevo ragione di non badare alla previsione nefasta - non ci ho mai creduto a differenza di chi, anche nella politica locale, assumeva decisioni con l'aiuto del sensitivo.
Aiuto!

Piano di sviluppo

casino_nuovo.jpgIl termine sviluppo, stante l'attuale situazione del Casinò di Saint-Vincent, sembra un paradosso linguistico applicato ad una realtà difficile.
Ma il rilancio del Casino de la Vallée passa, da Disciplinare, attraverso un "Piano di sviluppo" e così è, anche se credo che le circostanze abbiano dimostrato che i miracoli a suo tempo annunciati non potranno esserci.
Non sto qui, nelle poche righe del blog, a dilungarmi in grandi spiegazioni, potete ascoltare qui il mio intervento in Consiglio Valle.
Certo è che i dati mostrano che la picchiata continua in un contesto difficile. Quel che colpisce è come ormai in Italia dilaghi una logica statale di gestione onnicomprensiva di giochi che hanno rosicchiato giorno dopo giorno la dote delle Case da gioco e malgrado ciò arriveranno, in tempi di magra, altri Casinò!

Spioni

fb_gruppo_vda.jpgHa ragione la Commissaria europea Viviane Reding, donna molto simpatica ed energica, a segnalare i rischi di Internet per la facilità con cui alcuni social network diffondono dati personali, compresi gusti e abitudini, ben rintracciabili dai comportamenti durante la navigazione sul web.
Il riferimento è a Facebook e a MySpace e riguarda in particolare i minorenni ed è una segnalazione da non prendere usando come risposta la storia della libertà della Rete.
Il problema di fondo resta quello del consenso, senza il quale ogni invasività sulla mia vita privata, compreso il mio profilo di consumatore che rende appetibili certe conoscenze, diventa intollerabile. So che potrà parere come svuotare il mare con un cucchiaino, pensando alla miriade di forme con cui dal mattino alla sera siano ormai "seguiti", ma le forme di protezione - se si comincia da qualche parte - possono rendere la vita difficile agli spioni.

Latte

latte.jpgAppartengo alla generazione del pentolino o della bottiglia di latte ritirata direttamente dalla stalla del contadino. E sul suo consumo non c'era spazio per la discussione.
Leggo su di un giornale tedesco di come cambino le mucche: alcune, poverette, non sono più fisicamente in grado di uscire dalla stalla, vista la loro trasformazione fisica per una produzione spinta. Ma colpisce il cambiamento delle caratteristiche del latte, talvolta dalle componenti nutrizionali pessime, conseguenza della mutata alimentazione del bestiame con l'uso eccessivo di mangimi concentrati.
Fa eccezione - spiega uno studio svizzero - il latte delle mucche che continuano a pascolare, specie nelle zone di montagna grazie alla qualità del foraggio.
E' ora di lavorare per il latte Dop...

Contro la standardizzazione

autogrill_panini.jpgIl "Camogli" è un simbolo nazionale. Chi ignora il paese ligure conosce, invece, il panino della gamma "Autogrill", che è ritrovabile lungo le strade dalle Alpi alla Sicilia.
Questa standardizzazione culinaria, che ha nel "Big Mac" di "McDonald's" l'ispiratore imperialistico, appare rassicurante e inquietante. Piace non dover fare lo sforzo di scelta, turba la logica di cancellazione dei territori.
Avevo già segnalato la battaglia per il panino di qualità del bar dell'area di servizio di Carcare, sull'autostrada, poco dopo Savona, in direzione Torino. Nell'altro senso di marcia, poco prima dell'uscita di Marene segnalo ora l'area di sosta Rio Colorè Ovest, dove in una miriade di panini con gusti locali o meno si conduce una battaglia contro "Camogli" e i suoi fratelli.

Pensando al dramma

terremoto_tende.jpgGli avvenimenti luttuosi distorcono il tempo: il dramma dell'Abruzzo sembra avvenuto mesi fa tale e tanta è stata l'intensità dei fatti in quel pastone di dolore, sofferenze e paura che ci è stato lividamente restituito da una televisione sempre più intrusiva.
Quel che più mi ha colpito, oltre ad una Procura aquilana aggressiva che annuncia arresti e un'inchiesta rapida, è una melassa di buonismo in parte sospetta. Una sorta di esibizione solidaristica che - era sufficiente sentire certi fili diretti sulle radio nazionali per non dire degli sms di queste ore di augurio pasquale collegati ai terremotati - finiva per suonare come vuota e ripetitiva. Una sorta di grande rito collettivo interpretato naturalmente dai più in buona fede e con sincera partecipazione come se il terremoto fosse un pretesto per avere un momento comunitario forse utile, più in generale, per esorcizzare la crisi.
La solidarietà, resa concreta nello sforzo popolare anche da una miriade di raccolte di fondi, dovrebbe alla fine concentrarsi su di un aspetto concreto che spetta alla politica, unico antidoto all'oblio che verrà: mettere in campo un progetto vero per la ricostruzione con soldi veri e davvero sufficienti per farlo. Per ora le cifre annunciate sono ridicole, come l'idea di spostare L'Aquila, dando vita ad una nuova città. Per analogia andrebbero preventivamente delocalizzate centinaia di antiche città italiane in zona sismica.

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