blog di luciano

Veltroni, addio...

veltroni_ad_aosta.jpgConosco Walter da più di vent'anni: la lunga frequentazione alla Camera ha creato una familiarità che non si cancella più.
La batosta in Sardegna - e mi spiace per Renato Soru, che ama profondamente la sua terra - che segue la legnata in Abruzzo, non lasciava spazi. La graticola era già calda e dopo le Europee sarebbe stata pronta all'uso la gogna.
Uscire di scena è segno di grande dignità, anche se spiace questo "usa e getta" della politica, specie quando a far male è più il "fuoco amico" che quello degli avversari.
Non me ne stupisco...

Viva Sanremo

disco_parlamentari.jpgE' vero: ho cantato a Sanremo e, per chi si vuole divertire, trova qui sotto il gruppo di parlamentari - me compreso - che cantarono al Festival nell'edizione del 1995.
Ho visto che alcuni colleghi di allora lo hanno messo nella biografia!


Casinò Casinò

insegna_casino.jpgIl futuro della casa da gioco di Saint-Vincent passa attraverso un ponderoso documento all'esame prossimamente del Consiglio Valle, che appare come un déjà-vu per chi conosca bene la questione e gli approfondimenti predisposti negli anni scorsi.
Senza l'acquisizione del "Billia" e delle proprietà ex "Sitav", compresi terreni e immobili che "accerchiavano" la sede principale di proprietà regionale, tutto sarebbe stato più difficile.
Ma il dossier resta complesso ed è bello sentirlo dire dopo anni di tam tam banalizzatori, specie di coloro che prevedevano facili rilanci in un batter d'occhio.

Filtri

fitro_caffe.jpgLa navigazione sul Web ha i suoi pericoli. Lo sanno bene i genitori che si attrezzano con filtri che evitano ai figli di finire chissà dove e di incontrare in Rete chissà chi. Vale forse la regola di dir loro che il computer, essendo specchio del mondo reale, comporta rischi.
Anche il settore pubblico, dove ormai l'accesso alla Rete è considerato un diritto per tutti (anche chi, francamente, non si sa cosa se ne faccia), si pone il problema dei filtri.
In Consiglio regionale non riesco a far liberalizzare YouTube, che mi dicono sia attualmente monitorato (ci sarà un "Comitato etico"?) per vedere che non ci sia nulla di sconveniente, mentre con giubilo è stata annunciato libero accesso a Facebook, che per chi lavora, mi pare una fantastica tentazione di evasione.
Il Filtro, che merita la maiuscola, denota scetticismo verso le scelte della Giunta: "Alpinfo", agenzia d'informazione transfrontaliera, pur fra i link del sito della Regione, in Consiglio cade vittima della censura per contenuti "delicati".
Spogliarelliste vallesane, animalismo in Savoia, sadomaso nel Canavese? Attenti al Filtro!

112

112_europeo.jpgVorrei conoscere chi ha proposto - evidentemente immaginando un calembour numerico - che l'11-2 si festeggiasse il "112", numero europeo per le emergenze, il cui manifesto incombe ancora sul Parlamento europeo a Bruxelles. Nell'occasione si è detto che in Italia solo il tre per cento conosce il numero europeo. Già perché in Italia non c'è, essendo il "112" il numero del pronto intervento dei Carabinieri e dunque non è il numero delle emergenze!
L'Italia resta il Paese dai tanti, troppi numeri: ciascuno il suo e prima o poi la Corte europea di Giustizia ci condannerà. La Valle d'Aosta poteva per prima vantare almeno una centrale unica di soccorso, ma al posto di aprirla pian piano, coniugando sperimentazione, collaudi e formazione, arriverà chissà quando.

Elettrico

centrale_psm.jpgE' una storia avvincente come un romanzo d'avventura quella che dal dopoguerra ad oggi ha riguardato il tema delle acque con particolare riferimento all'idroelettrico. Nessuno ha mai scritto con compiutezza delle norme giuridiche, delle sentenze, degli interventi parlamentari e delle discussioni consiliari. Ho letto molti di questi documenti negli anni Novanta, quando la liberalizzazione crescente del mercato elettrico aprì quel varco che portò la Regione ad acquisire le centrali Enel.
Mancano ancora dei tasselli importanti: l'attesa e troppe volte rinviata norma d'attuazione dello Statuto sull'elettrico (in gioco ci sono le concessioni) e l'acquisto delle quote Enel da parte della Regione nella società di distribuzione Deval e di in quella di vendita Vallenergie, che si è purtroppo distinta per gli incredibili tempi d'attesa delle bollette. Il disegno è quello che la Regione abbia un ruolo cardine per il trattamento complessivo della nostra ricchezza più importante, l'elettricità.

Lo sci

sciatori_tanti.jpgScrivo oggi perché domani sono a Bruxelles e al mattino sarò in viaggio.
Leggo sulla stampa svizzera di una discussione che - confesso - riassume un interrogativo che io stesso mi sono posto. Vale a dire: come spiegare che a fronte di una crisi economica che morde dappertutto la stagione dello sci, per fortuna, ha funzionato al di là di ogni più rosea aspettativa?
Le gran nevicate sembrano essere state un boccone cui gli sciatori - con qualche preoccupazione in più per gli inglesi con la batosta presa dalla sterlina - non hanno voluto rinunciare: sciatori che invecchiano nel tempo e che con grande fatica vengono sostituiti da appassionati delle nuove generazioni.
Trovo una generale preoccupazione e cioè che il rinculo della crisi possa investire il prossimo inverno. Ammesso che la neve torni - e su questo più che fare gli scongiuri non si può fare... - credo che ci si debba pensare per tempo, cercando di fare tesoro di quel gusto di sciare che quest'anno sarà venuto anche al più sfortunato dei "kannibali domenicali" e trovando sempre più formule "low cost" per i ragazzini.

Record mondiale

autostrada_01.jpgCredo che i cantieri della "Sav - Società Autostrade Valdostane" dovrebbero concorrere al record mondiale per la lentezza dei cantieri.
L'ho sempre detto ai dirigenti della società che, purtroppo, vede la Regione in un ruolo di minoranza, essendo stata fatta a suo tempo la scelta sbagliata di non comprare le azioni in vendita dagli enti pubblici piemontesi (io, che non avevo ruoli in Valle, avevo segnalato l'opportunità!).
Chi, come me, transita tutti i giorni soffre delle strettoie per l'agognato rinnovamento dei guardrail centrali (chissà prima o poi verranno anche quelli laterali o il rifacimento dell'illuminazione crepuscolare delle gallerie di Montjovet...) e soffre ancor di più a vedere - quando mai ci sono - microsquadre di operai che montano le protezioni con assoluta flemma.
L'esazione è invece è assai efficace.

«Studia, figlio mio!»

bimbo_bivio.jpgL'appello del titolo credo risulti familiare. Chissà quante volte, nell'Italia del dopoguerra, questa sollecitazione suonava come un viatico.
Ci pensavo mentre mio figlio, giunto in Terza media, deve scegliere la scuola superiore nella profonda indeterminatezza dei futuri cambiamenti della Riforma Gelmini. L'orientamento mi è parso un meccanismo fragile che propone infine un foglietto striminzito con un consiglio: meglio forse consultare un oroscopo.
Certo è che il clima nel mondo del lavoro non è buono: sulle inserzioni dei giornali tanti chiedono lavoro, poche imprese lo offrono. Il paradosso è che chi più ha studiato, smentendo gli ammonimenti affettuosi dei genitori, oggi rischia grosso che sia il patto di stabilità che comprime l'impiego pubblico o i privati che falcidiano quadri e dirigenti. Non bastano gli sgravi su auto e elettrodomestici per fare una politica in favore dell'occupazione in tempo di crisi e non bisogna solo guardare agli ammortizzatori sociali, pur indispensabili, per le fasce a reddito più basso.

Addio, Eluana...

eluana_englaro_0.jpgda tempo eri in Paradiso o laddove vanno quelli che hanno molto sofferto.
Il coraggio dei tuoi genitori ti ha reso un simbolo di un dibattito falsato da ideologismi e integralismi.
Riposa in pace.

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