blog di luciano

1979-2009

tgr.jpgTrent'anni fa partì il Tg3, che doveva essere - con la rete Tre - la testata regionale. Poi, invece, gli spazi regionali son rimasti nel quadro di una rete nazionale nella logica della vecchia spartizione partitica.
Ora si apre un nuovo spazio regionale al mattino fra le 7.30 e le 8: un rilancio dopo anni di attendismo. Resto scettico sull'orario prescelto, forse mezz'ora prima al Nord sarebbe stato meglio.
Tanti auguri ai miei colleghi Rai!

Consiglio Valle

consvda_01.jpgLo si evince dal "Calepin" qui a fianco quanta importanza assegni alla storia e ciò vale anche per il ruolo della nostra Assemblea regionale.
Sono membro effettivo da sei anni, ma già prima potevo partecipare come parlamentare valdostano, cui è assegnato per regolamento - unico caso fra tutte le Regioni - un posto a sedere nel Consiglio Valle (definizione prestatutaria che trovo più bella di Consiglio regionale).
Sessant'anni fa di questi tempi iniziava la lunga rincorsa per fine Aprile del 1949, quando si tennero le prime elezioni regionali della storia repubblicana. Talvolta dubito che ci sia in Valle una piena consapevolezza popolare della storia e del ruolo statutario del Consiglio Valle e qualche torto nell'affermare il suo ruolo istituzionale ce l'ha pure il nostro piccolo Parlamento.

Futilità

bau_sniff.jpgIn una mattinata densa di argomenti ponderosi e con un pomeriggio ancora peggiore (sono relatore del provvedimento anti-crisi), vorrei immergermi nella futilità.
Gli amanti, come me, dei cani sono affascinati dal trasporto con cui i nostri "migliori amici" accendono il loro naso, seguendo percorsi invisibili con difficoltà di schiodarli quando sembrano aver trovato chissà quale straordinario odore!
Sul terreno innevato si scopre l'arcano: la gran parte dell'interesse riguarda niente altro che la pipì di loro colleghi o - immagino - di altri animali.
Gli snasamenti danno loro tali e tante soddisfazioni che non si può far altro che assecondarli.

90 anni

andreotti.jpgConosco bene Giulio Andreotti ed è stato uno dei primi Presidenti del Consiglio del mio mandato parlamentare.
Dopo un intervento in aula, ricevetti un bigliettino vergato di suo pugno con i complimenti, anche se avevo annunciato - se ben ricordo - la mia astensione sulla fiducia. Ho poi avuto molte altre occasioni, anche più riservate, per incontrarlo.
Andreotti conosce questioni della Valle d'Aosta che risalgono all'epoca in cui era il delfino di Alcide De Gasperi. Mi ha descritto un dialogo fra lo statista trentino e un arrabbiatissimo Presidente della Valle, Severino Caveri, che brandiva un tagliacarte come una spada.
Nessuno come Andreotti incarna vizi e virtù della Prima Repubblica e riconoscerne l'intelligenza non vuol dire approvarne i metodi.

Buone notizie

jean_lazier.jpgE' incredibile ma vero di come le buone notizie non facciano notizia.
Sul perché si è a lungo discusso: resto convinto che dietro ci sia spesso la mediocrità di noi giornalisti impegnati a seguire gli orrori della cronaca nera, i pettegolezzi o le "voci".
La buona notizia viene dal Camerun e dalla scelta di solidarietà fatta da un grafico quarantenne di Verrès, Jean Lazier. Le vacanze di Natale le ha volute passare, offrendo il suo lavoro per installare venti computer - raccolti con l'aiuto dei suoi amici - a vantaggio di giovani seguiti dalla ONG "United Action for Children".
Come scrive in una mail inviata dall'Africa, a parte una burocrazia spaventosa per sdoganare il materiale, resta la soddisfazione che oggi dodici computer sono piazzati in un "Cyber Space", mentre gli altri andranno in una scuola. Jean si è occupato anche della formazione ad alcuni ragazzi sui software più importanti.
Alcune sue foto, testimonianza di una scelta intelligente e fattiva, si trovano qui.

Nonsense

ansa_abruzzo.jpgL'Ansa come i Vigili urbani di Roma: basta guardare oggi il notiziario regionale. Infatti esiste un sistema automatico che trova sui diversi notiziari parole chiave tipo, immagino, "Aosta" e riversa le notizie sul locale.
Oggi, quando il notiziario regionale è in vacanza tranne nel caso di notizie importanti, spicca l'errore.
AQ (L'Aquila) viene scambiato per AO (Aosta), come capitava con le targhe automobilistiche a Roma quando spiccava sulle targhe la Provincia (Regione nel nostro caso). Quando ero deputato avevo avuto tantissime segnalazione di multe inviate per puro errore visivo a nostri automobilisti.
Idem per le notizie da Roccaraso (!) di ieri - meno visibile - e di oggi, invece ben visibile.
Tutto per colpa di una Q presa per una O.

Nevi

luna_neve.jpgEsiste una dimensione lirica e onirica della neve?
Non prendetemi per matto, ma l'innevamento di quest'anno è per me - con più tempo - una riscoperta che non è banalmente il solo gusto dello sport.
Penso alla neve farinosa sotto i miei sci da fondo questa mattina in una specialità che non è molto mia, ma il pretesto era il cielo azzurro e il sole. Penso alla neve illuminata dalla luna sotto i miei sci da discesa questa sera, come avveniva da ragazzo in una dimensione quasi magica con le nostre vette all'orizzonte come disegnate.
Ma i ricordi sono sensazioni e rumori. La neve fresca che soffia attorno a te, il rumore delle lamine che mordono la neve dura primaverile, la neve marcia insidiosa quando il sole ricorda al ghiacciaio che è estate.
Vale per la neve la grande lezione che ho imparato occupandomi di montagna.
Bisogna parlare sempre di "montagne" per dare il senso di un ventaglio ricco e mutevole e così, per le stesse ragioni, si deve parlare al plurale di "nevi".

Scuola Militare Alpina

75anni_caa.jpgSo che si chiama, nell'ultima dizione, "Centro addestramento alpino", ma la "Scuola" - nella sua definizione radicata nel territorio e espressione di eccellenza delle truppe alpine - resta per noi la "Scuola", che festeggia i 75 anni di vita.
Un abisso separa la temperie che portò nel 1934 alla nascita di questa "Università militare della montagna" dal giorno d'oggi. L'Italia, l'Europa, la Valle d'Aosta stessa e le Forze Armate sono cambiate da allora, quando la Seconda Guerra mondiale si stava drammaticamente affacciando.
Il percorso storico va evocato e compreso: oggi, finita la leva obbligatoria, gli alpini sono professionisti; le frontiere patrie sono ormai passaggi all'interno della stessa Unione europea e gli scenari di guerra - prevalentemente situati in territorio montano - sono altrove e gli alpini intervengono nel quadro di azioni internazionali.
La Valle resta però terreno adatto per imparare i segreti della montagna e la "Scuola" - illustrata anche dagli atleti in diverse specialità - resta una organizzazione unica tra tradizione nel solco delle conoscenze alpine e tecniche di montagna e combattimento in continua evoluzione, sperando che la politica sappia difendere gli Alpini nei processi di ristrutturazione futura delle Forze Armate e chissà che un Esercito europeo che prima o poi verrà dia alla truppa alpina lo spazio che merita.

Casa Savoia

emanuele_di_savoia.jpgL'approssimarsi dell'anniversario dell'Unità d'Italia servirà di certo per riflettere sul rapporto millenario fra Valle d'Aosta e Casa Savoia, uno dei tratti distintivi di secoli di storia.
I valdostani, malgrado questa lungo rapporto, votarono con chiarezza per la Repubblica, anche se - vicenda singolare - spettò al Luogotenente del Regno la firma sul decreto del 1945 che diede alla Valle d'Aosta la prima forma di autonomia del dopoguerra.
Oggi l'ipotetico erede Emanuele di Savoia, che qualche giornalista si ostina a chiamare Principe, torna in televisione in una trasmissione "Ballando con le stelle" nella quale, per fortuna, non dovrà parlare.

Indipendenza energetica

pannelli_solari.jpgL'inverno quest'anno è tornato ad essere autorevole protagonista. Basta guardare fuori dalla finestra.
Duro colpo per chi dava per certo un cambiamento climatico con temperature più alte e poca neve a quote basse. E' vero però che bisognerà aspettare i prossimi inverni per capire.
Degli studi sul clima, resta la constatazione che in Valle si consuma troppo combustibile fossile legato ai capricci del mercato. Pensiamo al metano: la bega Russia-Ucraina potrebbe toccare migliaia di famiglie valdostane e centinaia di imprese e non a caso esiste un piano di emergenza regionale pronto per l'uso.
Ecco perché esiste un triangolo idroelettrico-solare-legno (cui aggiungere tecnologie utili come le pompe di calore e altro) che va considerato prioritario, assieme all'isolamento degli edifici, per avere una preziosa indipendenza energetica.

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