Il Carnevale, per i posti dove lo si festeggia, non è una data sul calendario, ma un appuntamento che - pur mutevole, perché segue la Pasqua che scende e che sale - rientra nei ritmi della vita.
Ho preciso ricordo del 2020 e di quei giorni di fine febbraio in cui goffamente si svolse il Carnevale, che per me, avendoci fatto pure il personaggio del Conte d'Introd, è e resta quello Storico di Verrès. Dal dopoguerra i paesani si sono rifatti ad un episodio quattrocentesco di una Contessa ribelle, Catherine de Challant, che rivendicò il feudo dopo la morte del padre ma fu sconfitta e si impose la legge Salica che impediva alle donne la successione. I festeggiamenti ruotano attorno alla sua figura, ricreando un pezzo di tardo Medioevo.
Dicevo di quella edizione, che sopravvisse fra mille timori alla pandemia nascente, che invece cancellò il 2021 e quest'anno prevede festeggiamenti ridotti nelle date canoniche ed un rinvio a un'edizione primaverile. Roba luttuosa per un paese, che in quei giorni gode della... libertà carnevalesca.