La rinascita del Ministero del Turismo grida vendetta. Anzitutto viola la volontà popolare che, su iniziativa delle Regioni (compresa la nostra), cancellò il Ministero con un referendum all'inizio degli anni Novanta. In secondo luogo, con una recente sentenza (la 76 del 2009), la Corte Costituzionale (su richiesta di una Regione di centro-destra, il Veneto, contro il Governo Prodi di centro-sinistra, accusato - e oggi cosa dovrebbero fare? - di voler invadere una competenza ormai chiaramente regionale, dopo la riforma costituzionale del 2001...) ha detto in sostanza che a livello centrale basta e avanza un Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per esigenze di coordinamento. Invece, il Ministero - già di fatto bocciato dal popolo e dalla Corte Costituzionale - rinasce per fare contenta la Signora Michela Brambilla.