"Agli effetti delle elezioni per la Camera dei deputati e per il Senato, la Valle d'Aosta forma una circoscrizione elettorale". Così l'articolo 47 dello Statuto speciale della nostra Valle, che va tenuto stretto e benedetto in tempi grami, in cui - in barba a tutte le dichiarazioni di cartapesta sul federalismo - l'orizzonte è nero come la pece. Lo Statuto, benché imperfetto in molte sue parti, è tacitiano nella sua dizione sulla rappresentanza valdostana in Parlamento. Se così non fosse stato, tecnicamente segnalo solo la differenza fra "collegio" (sarebbe stato debole) e "circoscrizione" (a prova di bomba), vi assicuro, avendolo vissuto, che la tentazione di privarci di senatore e deputato si sarebbe già realizzata, con buona pace dei nostri diritti. Lo dico oggi, posto di fronte alla sbandierata proposta - in sé condivisibile e ragionevole, se non fosse venata da furore antiparlamentare - di ridurre i parlamentari. Se lo si vuole fare, si eviti la buffonata dell'iniziativa popolare e si discuta direttamente in Parlamento.