Che Emanuele Filiberto venga in Valle d'Aosta, scortato dai genitori, per la campagna elettorale delle Europee, essendo candidato, è normale. Lo è anche il fatto che i rari monarchici locali vadano in un brodo di giuggiole, anche se forse dovrebbero ricordarsi che il loro beniamino è candidato UdC, partito erede in parte di quel De Gasperi e della sua DC che scelsero di votare la Repubblica al referendum del 1946! Stupisce, invece, una qual certa accondiscendenza di alcuni valdostani - spero provincialmente inconsapevoli! - nei confronti di questo giovanotto, che è assurto alla popolarità televisiva, da tempo rincorsa, grazie alle sue doti di ballerino. Circostanza che, tra un tango e una bossa nova, mostra il declino di Casa Savoia e fa rabbrividire gli avi, già in fibrillazione nella tomba, per le storiche bravate del papà, Vittorio Emanuele.