Manca una storia organica dell'immigrazione in Valle d'Aosta. Tuttavia, proprio per l'importanza di alcuni di questi flussi, c'è chi ne ha scritto in pubblicazioni sparse. L'immigrazione veneta e quella calabrese sono quelle che nella storia contemporanea hanno avuto l'influenza più importante sulla società valdostana in particolare per l'incidenza quantitativa. L'integrazione, che è una dinamica di dare e avere, ha funzionato. Oggi i flussi migratori dai Paesi extraeuropei investono la Valle - immagino con un rallentamento in tempo di crisi - e se gli studi non saranno smentiti l'immigrazione proseguirà per alimentare alcuni settori dell'economia di manodopera (agricoltura, edilizia, turismo). Il confronto sul tema dell'integrazione appare già oggi complesso e altre società europee, in primis la Francia, dimostrano il rischio di fenomeni di degrado, xenofobia, delinquenza. L'antidoto è avere una politica complessiva. Avevo predisposto in passato per questo una proposta di legge regionale per avere un quadro di riferimento in materia, pur sapendo quanto pesino le decisioni europee e nazionali.