Essere incoerenti non porta bene e crogiolarsi nella logica del realismo politico, al limite del cinismo, ogni tanto torna indietro come un boomerang. Esemplare, nella sua plasticità, è la sconfitta dei Paesi - purtroppo anche l'Italia - che spingevano per portare alla guida dell'Unesco Farouk Hosny, ministro egiziano che aveva simpaticamente dichiarato che era sua intenzione «bruciare i libri ebraici nelle biblioteche d'Egitto». Ma il Governo italiano, che già esalta Gheddafi nel nome della "Realpolitik", a fronte di un rigurgito antisemita di questo spessore, non ha ritenuto di schierarsi contro questa candidatura. Per fortuna ci hanno pensato altri e alla guida dell'organizzazione delle Nazioni Unite è finita Irina Bokova, degnissima signora bulgara, sconfiggendo - e la lezione è esemplare - i soliti furbetti.