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30 ott 2009

Che si chiuda!

di Luciano Caveri

Nel 1997, imbottito di idealismo per la causa dei problemi della montagna, lavorai per avere - e ciò avvenne con la legge del 7 agosto 1997, numero 266 all'articolo cinque e per essere pedante quarto comma - l'Istituto nazionale per la ricerca scientifica e  tecnologica sulla montagna ("Inrm"), diventato qualche anno dopo "Imont" (Istituto Nazionale della Montagna) e successivamente "Eim" (Ente Italiano Montagna). Da qualche tempo era commissariato, oscillando fra la chiusura e il rilancio, ed a guidarlo era un attivo ex deputato trentino, Gigi Olivieri, di area di sinistra. Ora per l'Eim è intervenuto manu militari il Governo per accontentare un ex deputato, Massimo Romagnoli, eletto a suo tempo in quella bizzarria delle circoscrizioni estere, che vive da vent'anni in Grecia ed è esponente di spicco degli "Azzurri nel mondo". Dal curriculum non si evince la competenza sulla montagna, ma sulla fedeltà alla compagine governativa non ci piove. Il terribile declino dell'originario istituto, parlandone da vivo, porta alla speranza di una sua rapida chiusura.