Confesso una viva curiosità sul destino del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti con cui, in passato, ho condiviso alcune belle sciate e troppe riunioni ufficiali, stupito da un battutismo caustico e da una capacità immaginifica nata per stupire e, talvolta, per provocare «tanto per vedere l'effetto che fa». Senza la protezione di Umberto Bossi, che lo tratta come se fosse un "suo", sarebbe già saltato con la giustificazione che non vuole aprire i cordoni del Tesoro, in realtà perché non nasconde le mire di succedere a Silvio Berlusconi. Il leader del PdL non ha gradito e "Il Giornale" "spara" ormai con regolarità su Tremonti, anche se ora i comunicati ufficiali annunciano bonaccia e embrassons-nous. Io penso che le scintille torneranno presto e Tremonti potrebbe sbattere la porta e andarsene. Nel caso, sono curioso di capire chi potrebbe gestire la difficile partita - che è decisiva per l'autonomia valdostana - del federalismo fiscale.