28 nov 2009
Mio papà era "alfista": prima "Giulietta" e poi "Giulia Super", diversi modelli, l'ultimo l'ho pure guidato con quell'inconfondibile "ron ron" del motore che dava a un neopatentato il gusto del proibito, altro che la mia "Autobianchi A112"! Poi, piano piano, l'"Alfa Romeo" - con operazioni sciagurate che l'hanno portata nelle braccia "Fiat" - ha perso quel fascino di auto "in". Ora, con la chiusura dello stabilimento di Arese, si conferma la lunga agonia del marchio. Leggo che in Francia, esaurito il fenomeno dei "doping del mercato" dovuto ai vantaggi statali per la vendita, si teme molto per il settore auto. Segno che la crisi morde ancora e direi che in Valle ora lo si avverte di più di qualche mese fa.