Il "caso Berlusconi", vale a dire l'aggressione subita dal Presidente del Consiglio, pare avrà come conseguenza ad horas un decreto-legge, cioè il Governo legifererà a fronte di un caso «di straordinaria necessità ed urgenza» e spetterà al Parlamento convertire o no il provvedimento in legge. Il terreno su cui ci si intende avventurare, con uno strumento la cui eccezionalità è nella Costituzione, nei regolamenti parlamentari e nella giurisprudenza della Corte Costituzionale, è quello della libertà di manifestazione per evitare quel che è capitato domenica a Milano dove in piazza del Duomo convivevano la manifestazione e la contromanifestazione e l'altro, invece, riguarda "filtri", limiti o chissà cosa rispetto all'abuso di Internet, pensando a social network - soprattutto "Facebook" - dove sono nati gruppi inneggianti all'aggressione a Berlusconi. I temi segnalati sono interessanti, direi bipartisan, ma delicatissimi nelle loro implicazioni. Vedremo che cosa sortirà. Avendo subito in passato un'aggressione sul Web, attraverso l'inserimento su blog di autentiche schifezze, che saranno oggetto di un processo, capisco come di fronte a certi eccessi - che finiscono poi per restare in Rete - qualcosa va fatto, ma con garbo e rispetto della grande maggioranza di utilizzatori corretti.