Invidio molto chi balla bene il ballo liscio, compreso un mio collega in Consiglio Valle che ho visto di recente galvanizzato nella danza e, un "uccellino" mi ha detto - e fa benissimo a farlo - che va a corsi di ballo. Io ballicchio, magari dopo qualche bicchiere, attenendomi scrupolosamente agli ordini della dama, che in genere scelgo, a differenza mia, alfabetizzata nel ramo. Io appartengo, dalle discoteche di Ayas, attraverso quelle di Gressoney-Saint-Jean, Aosta, Cogne e poi della provincia di Imperia (meta estiva per decenni), a chi ha imparato quel ballo che - ai miei tempi - definivamo "shake", intendendo con il termine l'insieme di balli moderni della generazione "yé yé".
Tuttavia l'avvicinarsi delle comunali e le manovre che, come d'incanto e sincronizzando gli orologi come fanno i "marines", si sviluppano in contemporanea in tutti i Comuni della Valle richiamano i balli che - da definizione e in ossequio alla Romagna (con mille altre varianti regionali) - fanno "andar via liscio" in una sorta di scivolamento da pista da ballo. Impegnati nelle tre varianti fondamentali - mazurka, valzer e polka - sono migliaia di candidati o presunti tali che roteano in diverse direzioni, essendo le comunali nel nome di un pluralismo che afferma la centralità del municipio. L'incipit scherzoso non tragga in inganno: le Comunali per il destino delle forze politiche valdostane - con Aosta in testa nella graduatoria - non sono per nulla una bagatella. La crisi di adesione e anche di reale partecipazione ai movimenti e partiti politici (alcuni nati per pochi giri di valzer) fanno sì che oggi lo scheletro che tutti vogliono per restare in piedi è una presenza, la più capillare possibile, sul territorio regionale attraverso le schiere di amministratori che vengono eletti alle elezioni comunali. Ecco perché la posta in gioco va al di là delle semplici elezioni paese per paese e dalla loro sola sommatoria. Dietro c'è di più ed è la conseguenza che la forza derivante dalla presenza locale ha poi sulla sfida delle elezioni regionali. Chi si distrae è perduto.