L'Autonomia speciale è, dal punto di vista giuridico che è poi la base della specialità, qualcosa che obbligatoriamente differisce dall'ordinarietà, vale a dire che vi sono regole differenti che regolamentano i rapporti fra Aosta e Roma rispetto a quanto avviene nelle altre Regioni. In queste ore si parla della Commissione Paritetica, di cui sono membro dallo scorso anno, dopo esserne stato il "papà" con una legge costituzionale del 1993, che ha aggiunto al nostro Statuto l'articolo 48 bis. E' un modo originale per "fare" le leggi - e lo è persino rispetto alle altre "speciali" - che non transita in Parlamento, ma che permette ai sei membri esperti della Paritetica di proporre al parere del Consiglio regionale con il placet finale del Consiglio dei Ministri decreti legislativi che si occupano dell'ordinamento valdostano. Ora il sistema si è inspiegabilmente inceppato: un decreto sui controlli veterinari è incagliato e non va al Consiglio dei Ministri, due decreti (edilizia residenziale e trasporti ferroviari) non arrivano al parere del Consiglio Valle, mentre incalzano - a fine mese - ulteriori decreti in materia di sanità penitenziaria, archivi storici e Corte dei Conti e arriveranno altri temi quali polizia amministrativa e regionalizzazione dell'ente che si occupa degli ascensori. Chi dorme o meglio chi imbosca i decreti? Per ora lo scaricabarile impera, la mia impressione è che qualcosa non funzioni nel Gabinetto del Ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto e visto che in quegli uffici son stato Sottosegretario è qualcosa più di un sospetto.