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26 apr 2010

Il cavallo di Troia 2

di Luciano Caveri

L'autocitazione di una frase poco più in basso, riferita al pomeriggio di ieri, è d'obbligo: "mi pare esistano due verità: ancora oggi i Presidenti dell'Uv e della Regione hanno detto al Gruppo unionista che non esiste alcun accordo con il PdL alla Regione (e io ne prendo atto), mentre molti ne parlano e ne scrivono. Vedremo...". Dovendo ricordare brevemente i fatti, direi che si parte dalle elezioni di due anni fa, quando il "centro autonomista" si presentò, come previsto dalla normativa regionale, per governare assieme con un accordo preliminare. Ciò non vuol dire che non si possa cambiare idea, anche se forse andrebbe spiegato agli elettori che votarono i diversi schieramenti che si ponevano allora - non nel Giurassico - come alternativi, e dunque bisognerà far capire il contesto, compreso il fatto che la Fédération ormai si presenti a trattare nei Comuni per le elezioni con il PdL , come premessa ad una sorta di accordo che non è certo un mistero, forse in vista chissà di una fusione vera e propria. Se così fosse, si potrebbe dire che motu proprio, il PdL finirebbe in maggioranza regionale senza colpo ferire... Oppure la scelta sarà che dopo le europee, dopo le comunali, il matrimonio con la destra andrà celebrato soprattutto nel nome del federalismo fiscale. Per inciso si ricordi che Trento e Bolzano, le due Province autonome, oggi ancora schierate con la sinistra, pur con una propria identità politica più forte con la SVP sudtirolese ma esistente anche nella linea del trentino Lorenzo Dellai, l'accordo sul federalismo fiscale l'hanno già chiuso brillantemente.