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07 set 2010

Bisogna essere ospitali

di Luciano Caveri

L'idea di assecondare nei loro desideri più profondi i dittatori in visita in Italia, dopo gli spettacoli di Gheddafi, permetterà un'ampia gamma di accoglienza. Dispiaciuti per la morte di Hitler, Stalin e Pol Pot, mai ripresisi dalla scomparsa di Ceauseascu, Kim Il Sung e Pinochet, i nostri governanti sono indirizzati verso nuove ospitalità. Attesissimo Bokassa II che predisporrà nel giardino della sua ambasciata un pentolone nel quale cuocere, a vantaggio degli invitati alla cena, alcuni avversari politici portati in aereo dal suo Paese. Molto apprezzato lo sceicco Barabur che ha avviato una ricerca di giovani vergini per il suo harem e di giovani italiani disponibili a farsi eunuchi. Per il dittatore di Saturno, Armanak, accoglienza in gran pompa con l'autorizzazione di ormeggiare la sua astronave al centro del Colosseo, consentendo uno spettacolo circense con le cavallette verdi e ferocissime del pianeta. Il business è il business, ed ogni stranezza va digerita! Risate per la battutona nel giardino dell'ambasciata libica: «chi ha orecchie per intendere in...tenda, tutti gli altri in roulotte». Calembour, purtroppo per gli interpreti terrorizzati, di difficile traduzione in arabo.