Fa davvero piacere che un "valdostano d'adozione", quale è stato per molti anni il generale Biagio Abrate, sia diventato oggi nuovo Capo di stato maggiore della Difesa, nominato dal Consiglio dei Ministri. Questo alpino, che ha avuto una parte di carriera alla "Scuola militare alpina" di Aosta sin dalla fine degli anni Settanta, diventandone anche nel 1992 Capo di stato maggiore, è sempre stato molto affezionato alla Valle d'Aosta e personalmente l'ho incrociato numerose volte nei miei ruoli politici, condividendo piacevoli ricordi del passato. L'ultima volta in cui ci siamo incrociati - e l'amicizia è risultata utile - è stato per la vicenda dell'accordo sulla caserma "Testafochi", quando era Capo di Gabinetto del Ministro Arturo Parisi e si deve alla sua competenza la soluzione di una serie di questioni intricate che rischiavano di allontanare la soluzione definitiva. Abrate fu molto efficace e la sua progressione di carriera è la dimostrazione lampante di queste sue capacità. Attraverso queste mie pagine, sono lieto di indirizzargli le mie felicitazioni e sono certo che dalla sua posizione potrà seguire la concretizzazione di quella parte di "progetto Testafochi" che portava anche ad una valorizzazione del ruolo di formazione alla montagna dei militari italiani in Valle d'Aosta nel solco di una tradizione che Abrate ben conosce.