In questi giorni a Bruxelles si chiuderà una partita che in Italia viene sottostimata. Su spinta in particolare dei tedeschi, si va verso una nuova "governance economica" che sostituirà il vecchio "Patto di stabilità". Questo vecchio "patto" avrebbe dovuto garantire i Paesi europei dal rischio di una crescita abnorme del debito pubblico, invece le vicende della Grecia e i cattivi conti di alcuni altri Paesi europei (Portogallo, Spagna, Italia e prima o poi spunteranno alcuni Paesi dell'Est europeo) hanno dimostrato che le maglie erano troppo larghe o alcuni governanti troppo furbi. Questioni distanti dalla nostra Valle? Per nulla il "vecchio" dispositivo del "Patto di stabilità" aveva avuto e ha sul sistema regionale valdostano un effetto paradossale dovuto anche a meccanismi cogenti piuttosto ottusi imposti da Roma: quello di avere i soldi e di non poterli spendere né per le spese correnti né per le spese d'investimento. Con un effetto analogo a cascata anche sul nostro sistema dei Comuni. Il sistema italiano delle Regioni e degli Enti locali non ha avuto alcun ruolo nella negoziazione dei nuovi meccanismi di controllo che l'Europa sta definendo sulla spesa pubblica. Come spesso avviene, non si è ancora del tutto capito come certe decisioni assunte dalle istituzioni comunitarie arrivino dritte filate nella realtà quotidiana. Così la "governance" che verrà decisa in queste ore comporterà una stretta notevole i cui effetti saranno quelli di un'ulteriore compressione della spesa pubblica con ricadute sullo Stato sociale e su quegli investimenti indispensabili per la rilanciare l'economia.