Ovviamente considero la "Festa del Papà" una pura invenzione e ci scherzo sopra come faceva con ironia mio padre. Peraltro, chi mi segue sa come la penso. Con Gabriel García Marquez: "Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre". Noto tracce del fenomeno. Trovo in più che la scelta di fissarla il giorno di San Giuseppe, pur scontata in un Paese cattolico, assume un'evidente complessità, visto che i Vangeli non dicono molto di Giuseppe, se non che fosse un vedovo padre di altri figli, quando diventa padre putativo di Gesù (dunque non padre biologico) per le ragion ben note della misteriosa maternità della moglie Maria. Eppure - sarà che ho un cuore tenero - ma oggi questa festività d'accatto la festeggio volentieri e la figliolanza, due adolescenti e un neonato, mi consente spesso di riflettere su questa benedetta paternità e sull'evoluzione mia e complessiva di noi... pater familias. Siamo, come tutto, di fronte a cambiamenti evidenti: avendo una vita sola, a meno di non credere nella metempsicosi, è bene vivere il ruolo senza drammatizzazioni e, se gli eventi lo consentono, con allegria. Credo lo si "senta" nella trasmissione "Generazioni allo specchio", con mio figlio Laurent, ogni sabato dopo le ore 16 su "Top Italia Radio".