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18 lug 2011

Un arcipelago di...vallate

di Luciano Caveri

Ho sempre guardato con interesse - e in una certa parte della vita per lavoro (quando ero Presidente di una piccola società d'impianti a fune e quando ho avuto la responsabilità del turismo in Valle) - alla varietà e qualità della dépliantistica. Oggi di certo sono i siti Internet a farla da padrone, compresa quella parte stampabile che ha appunto sostituito gli stampati di un tempo. Eppure resto convinto che resti, potentissimo, il "passaparola", forma immateriale e persuasiva per far conoscere una località e le sue attrattive. Mi è capitato spessissimo e dappertutto, ben al di là dei ruoli istituzionali, di proporre e suggerire la nostra Valle alle persone le più varie. Mi sono convinto che la descrizione giusta, senza rimpiangere la grottesca pubblicità televisiva che tanti anni fa indicava la nostra Regione come un'"isola", è davvero quella di un arcipelago: nel senso che solo una visione esterna offre della Valle una visione unitaria, mentre chi la conosce e la vive credo non finisca mai di stupirsi della varietà - un sistema di vallate - offerta da un territorio ristretto, pensando poi a quanto di questo territorio è occupato da alta montagna disabitata del tutto o in parte. E dunque un invito a suggestionare - nel senso buono del verbo - i "nostri" turisti affinché scoprano la Valle anche nei suoi luoghi meno prevedibili. Penso a tutta quella "moyenne montagne", come l'ha chiamata il geografo Bernard Janin, e che offre paesaggi inconsueti e segni originali della nostra civiltà.