I dittatori, prima o poi, fanno una brutta fine. La storia lo dimostra dalla notte dei tempi sino ad oggi. E il dado è tratto con l'uccisione di Muammar Gheddafi, dittatore feroce e gran cerimoniere del terrorismo internazionale. Era solo una questione di tempo e ora siamo davvero ad un passaggio storico e vedremo cosa sortirà dalla "liberazione" di questo Paese strategico soprattutto per le sue importanti risorse petrolifere. L'Italia esce da tutta questa storia con le ossa rotte e la partecipazione con le forze "Nato" dell'Italia nella recente guerra non ha sanato il vulnus creato da un atteggiamento favorevole a Gheddafi al limite del ridicolo, specie in occasione delle visite romane degne del "Circo Togni". Il servilismo dimostrato in certi passaggi è stato imbarazzante e diventa difficile cancellarlo, inneggiando al nuovo regime come se nulla fosse. Francesi e inglesi sono già andati all'incasso, specie del "bottino petrolifero" e l'Italia temo sia uscita di scena, come si nota dagli incontri svolti in una gerarchia che ci ha messo nell'angolino.