Ormai è una tendenza irreversibile: gli uomini devono assistere al parto della propria partner. Una volta gli uomini non assistevano né alla nascita in casa, un'attività tutta al femminile ed è stata l'ordinarietà in Valle fino alla fine degli anni Quaranta e poco più con l'ostetrica che era un personaggio nei paesi, né ai parti in maternità, oggi la normalità con una forte medicalizzazione delle nascite. Mio padre, che partecipò all'evento di mio fratello e di me, rispettivamente nel 1953 e nel 1958, fu ammesso eccezionalmente in sala parto, nella vecchia maternità di Aosta, in quanto, come veterinario, era considerato un collega dai medici. Oggi nove uomini su dieci assistono al parto e anzi partecipano agli appositi corsi preparatori. Io ho assistito alla nascita dei miei figli, due parti naturali e un cesareo (non si vede la parte chirurgica) e l'esperienza è bella ma forte. Conosco uomini l'hanno fatto di malavoglia, magari per assecondare le mogli e apparire "moderni" Sono stupito che Nicolas Sarkozy, il primo Presidente francese che abbia avuto un figlio durante il suo mandato, fosse a Francoforte a parlare di euro, mentre la moglie famosa, Carla Bruni, partoriva una bimba, Giulia, che si aggiunge ai tre figli precedenti del presidente e ad un nipote che lo ha già reso nonno. Per mesi Sarkozy e la "première dame de France" (già mamma anche lei) erano stato accusati e lo sono ancora di aver voluto questa nascita tardiva per entrambi per rilanciare l'immagine a picco del politico francese in vista delle elezioni del 2012. Ammesso che sia vero e qualche sospetto colpisce anche il meno malizioso, l'assenza in sala parto o almeno in anticamera appare per Sarkozy controcorrente e foriera di critiche. Va bene essere affaccendati e attivi, ma come rinunciare - specie a cinquantasei anni e so che cosa voglia dire, pur avendo qualche anno in meno - a compartecipare alla gioia di una nascita?