Gli Archivi regionali nascono negli anni Cinquanta, assieme alla Biblioteca regionale, per una grande intuizione di mio zio, Severino Caveri. Essere, come lui, uomini di cultura applicati alla politica è un bene in un'attività che spesso attira dei somari. Con un'attenta politica di acquisizione di documenti, oggi noi abbiamo una gran parte della nostra storia, attraverso le carte, raccolta e catalogata. Ieri, per la Commissione Paritetica Stato-Valle d'Aosta, nell'ampio salone che accoglie i visitatori dell'Archivio, il dirigente, Joseph Rivolin, ha predisposto su diversi tavoli un "viaggio" dalle pergamene più antiche medioevali attraverso documenti vari di secoli successivi a dimostrazione della ricchezza e profondità del patrimonio archivistico accumulato dal dopoguerra ad oggi. Dobbiamo essere fieri di questi uffici pubblici che non solo accumulano documenti, ma li curano, li studiano, li sistematizzano a vantaggio del ricordo doveroso del percorso della nostra comunità e di chi ci ha preceduti. Si trattava di persuadere i tre membri della parte statale della Paritetica che la Valle è perfettamente in grado di ottenere una delega delle funzioni altrove esercitate da organi statali: l'Archivio di Stato (previsto dal 1939 e mai nato ad Aosta) e la Sovrintendenza archivistica (prevista dal 1992 con mia leggina e mai costituita). Perché lo Stato non ha mai ottemperato? Ha sempre preferito che Aosta dipendesse, in queste materie, da Torino: scelta illogica e mortificante per un'autonomia speciale che per fortuna si è dotata di propri servizi "paralleli", oggi in grado di subentrare alle carenze di uno Stato miope. Già qualche tempo fa la Commissione Paritetica aveva, con il "sì" del Consiglio Valle, proposto una "soluzione collaborativa" per uscire dall'impasse, ma il Consiglio di Ministri - per il "no" secco solo per partito preso e senza conoscenza dei fatti del Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan (che, essendo del Popolo della Libertà, doveva essere un "amicone" dell'autonomia valdostana...) - rinviò la norma alla Paritetica. Ieri, nella riunione svoltasi ad Aosta, dopo la visita "illuminante" e un lavoro di fino sui tre articoli durato due ore di discussioni, il nuovo testo è stato varato e arriverà prima dell'estate al parere del Consiglio Valle. Auguriamoci che il la norma d'attuazione, che comporta anche un risparmio per lo Stato, possa arrivare all'approvazione governativa entro fine anno, creando un sistema archivistico integrato, utile per la memoria della nostra comunità perché confluirebbero i molti fondi pubblici nei nostri Archivi dotati anche, a questo punto, di ampi poteri di controllo su archivi vari e fondi privati. L'autonomia speciale, anche in questi tempi grami in cui molti ci vorrebbero morti, deve continuare ad evolversi nel principio sacrosanto di un'autonomia "dinamica", in grado di seguire l'evoluzione dei tempi e delle istituzioni. Come dimostrano certi passaggi della nostra storia millenaria, comparata se volete ai pochi 150 anni dell'Italia, «chi si ferma è perduto».