Non si riunirà più nei prossimi mesi, attendendo la nuova Legislatura sia dello Stato che della Regione, la "Commissione paritetica Stato - Valle d'Aosta" di cui sono membro. Una Commissione prevista dall'articolo 48 bis dello Statuto, che scrissi di mio pugno una ventina di anni fa e che qui ricordo: "Il Governo è delegato ad emanare uno o più decreti legislativi recanti le disposizioni di attuazione del presente Statuto e le disposizioni per armonizzare la legislazione nazionale con l'ordinamento della regione Valle d'Aosta, tenendo conto delle particolari condizioni di autonomia attribuita alla regione Gli schemi dei decreti legislativi sono elaborati da una commissione paritetica composta da sei membri nominati, rispettivamente, tre dal Governo e tre dal consiglio regionale della Valle d'Aosta e sono sottoposti al parere del consiglio stesso". Il Governo, infatti, ritiene che con l'ordinaria amministrazione non si possano più varare delle norme d'attuazione - cosa di cui dubito, ma non spetta a me obiettare - e dunque finiscono nel dimenticatoio norme ormai pronte per il Consiglio dei Ministri e sparite per lungo tempo nei meandri dei Palazzi romani ostili alla nostra autonomia speciale e rinvigoriti dal "montismo". Si tratta della norma importantissima sull'Ordinamento linguistico, quella altrettanto importante sulla regionalizzazione degli Archivi storici e un decreto sulla regionalizzazione dell'Ispels, le cui competenze sono state trasferite all'Inail. Tutte già bloccate dal Governo Berlusconi. Dunque con il Governo Monti - malgrado l'ottimo presidente della Commissione di parte statale, Marco Cammelli - nessuna norma è stata varata e questo è offensivo per la nostra autonomia e per regole di rango costituzionale che regolamentano i nostri rapporti con Roma. Come membro della Paritetica - lo dimostrano i verbali delle sedute - ho sempre denunciato l'attitudine dello Stato e delle sue strutture che in modo sistematico tendono a disconoscere le nostre particolarità giuridiche. Una vergogna. Alla fine in questi cinque anni sono queste le norme varate definitivamente nel periodo dell'ultimo Governo Berlusconi, cui va dato atto di aver adempiuto ad un dovere costituzionale. Ricordo anzitutto il decreto legislativo 3 febbraio 2011, numero 12 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste recanti modifiche alla legge 26 novembre 1981, numero 690, recante revisione dell'ordinamento finanziario della Regione". Il nuovo riparto fiscale secondo il federalismo fiscale, violato pochi mesi dopo dal Governo Berlusconi che pure l'aveva approvata e poi sempre dal Governo Monti. Vi è poi la norma d'attuazione 5 ottobre 2010, numero 179 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione autonoma Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste concernenti l'istituzione di una sezione di controllo della Corte dei conti". Questo decreto ha chiuso un lungo contenzioso con lo Stato. C'è stato poi il decreto 26 ottobre 2010, numero 192 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste recanti il trasferimento di funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria". Anche in questo caso si è chiusa una lunga vicenda nei rapporti con Roma. Segnalo ancora il decreto 26 ottobre 2010, numero 193 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste in materia di edilizia residenziale pubblica" e soprattutto il decreto - rimasto per ora inespresso e siamo davvero all'omissione di atti d'ufficio - 26 ottobre 2010, numero 194 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta - Vallée d'Aoste in materia di trasporto ferroviario". Il trasporto ferroviario potrebbe avere esisti diversi dal disastro attuale se ci fosse una volontà di applicare queste norme. Si chiude così la mia esperienza nella Paritetica, dove ho cercato di riversare le mie conoscenze sull'ordinamento valdostano in un clima di crescente ostilità della macchina dello Stato verso le autonomie speciali. Tira una brutta aria e se non saremo capaci a reagire con decisione e dignità arriveranno tempi ancora peggiori.