Qualche giorno fa, sono stato testimone in un processo in cui ero parte lesa (l'uso della mia carta di credito prelevata dal portafoglio che avevo perduto) e ho usato in Tribunale la formula di giuramento: «consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza». Esemplare il "giurare" della "Treccani": "Seguito da proposizione oggettiva, affermare, attestare, promettere con giuramento: giurava di essere innocente; giurami che non lo farai più; te lo giuro!, con riferimento a quanto attestato subito prima: da ora in avanti righerò dritto, te lo giuro; giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, formula di giuramento dei testimoni a un processo. Usato assoluto, prestare giuramento: i soldati hanno giurato davanti al generale; domani i nuovi ministri giureranno nelle mani del presidente della Repubblica. Con varie determinazioni: giuro dinanzi a Dio, nel nome di Dio; giuro sui Vangeli, sulla Bibbia, sull’altare; anteriore, giuro al cielo, giuro a Dio; giuro sul mio onore, sulla testa dei miei figli, sulla memoria di mio padre; ti giuro in coscienza di galantuomo; per le nove radici d’esto legno Vi giuro che già mai non ruppi fede Al mio segnor (Dante)". Interessante, vero? Penso che questa idea della verità in politica sia fondamentale. Penso alle dichiarazioni altalenanti del presidente dell'Union Valdôtaine, Ego Perron. Due giorni fa - udite, udite - aveva aperto al Partito Democratico, ieri - con i pidiellini imbufaliti che avevano chiesto conto della notizia al vero e solo decisore unionista (al secondo piano di Palazzo Regionale, in piazza Deffeyes ad Aosta) - la rettifica di Perron che ora, dopo la strigliata, detta la linea vera: «Il punto di partenza per la costruzione di una piattaforma politica per le prossime elezioni regionali è costituito dalle forze autonomiste Union Valdôtaine, Stella Alpina e Fédération autonomiste che avranno come primo interlocutore il PdL, che fa parte integrante dell'attuale maggioranza regionale''. Finalmente! La verità è un bene prezioso per poter leggere con chiarezza anche nella politica valdostana senza dover far ricorso ai fondi del caffè. Fatemi usare un tono leggero, spero non volgare, di cui mi auguro nessuno si adombri. I pidiellini aspettano da tempo il matrimonio: il flirt ben riuscito era nato con le comunali di Aosta, poi il deludente petting delle europee, infine l'ingresso in maggioranza regionale - anche per tacitare nell'Union Valdôtaine ogni possibile confronto - con un rapporto quasi completo, che è parso sinora minato da una forma di eiaculatio precox e poi con le politiche si è tornati indietro, come un amante che venga nascosto in un armadio, benché importante. Ora l'amore, via "Ansa", appare netto e chiaro. Baci e bacini e finalmente una parola chiara su cui si potrebbe giurare. Aspettiamo i fiori d'arancio a maggio, il mese delle spose.