Anni fa, parlando con una giovane e brillante diplomatica valdostana, Alessandra Tognonato, che era reduce dal ruolo di console italiano di Buenos Aires, ebbi la conferma di quanti fossero gli argentini di origine valdostana. Erano in più gli anni della grave crisi e molti cercavano le proprie origini nella speranza di rientrare in Italia. Parlo di conferma perché anni prima, durante una visita in Argentina, l'amico Senatore Cesare Dujany rimase stupefatto nel vedere - sulla guida telefonica di Buenos Aires - quanti cognomi ci fossero di origine della nostra Valle. Quel flusso di emigrazione nelle Americhe è lo stesso, ma dal Piemonte, da cui discende il nuovo Papa, Jorge Mario Bergoglio. Interessante questa storia di emigrazione che ha segnato la sua famiglia e chissà se oltre al suo italiano con accento spagnolo sappia qualche parola in piemontese, visto appunto che la famiglia viene da Portacomaro d'Asti... Il Cardinale di Buenos Aires, ora Pontefice, non è certo giovanissimo con i suoi 76 anni. Ma spesso sono stati Pontefici anziani ad aver avuto il coraggio di innovare e va notata questa sera in Piazza San Pietro la sua spontaneità nel dialogo con la folla, pur ammutolita all'annuncio inaspettato, e il passaggio immediato alle due preghiere più note: il Padre Nostro e l'Ave Maria. Il nome scelto, Francesco, è altrettanto simbolico per il riferimento al Santo povero e umile, che mai nessuno aveva osato evocare nella scelta del proprio nome al momento di guidare la Chiesa cattolica. Vedremo cosa farà questo nuovo Papa: tutti sembrano d'accordo sulla necessità di "fare pulizia" e forse per questo si è scelto questo Papa sudamericano, certamente esperto e che in Vaticano si potrà muovere con gran libertà. Speriamo che gli piaccia la montagna: lo chalet di Les Combes di Introd in Valle d'Aosta potrebbe ospitare il terzo Papa consecutivo.