"La televisiun la g'ha na forsa de leun la televisiun la g'ha paura de nisun la televisiun la t'endormenta cume un cuiun". Ogni tanto capita di vedere un Enzo Jannacci in bianco e nero in Televisione. Scrivo la parola con la maiuscola, perché il celebre artista meneghino, stralunato e provocatore, era stato fra quelli che - pur prendendola in giro - avevano snasato, sin dagli esordi, la forza del mezzo (di comunicazione di massa, se si vuole aggiungere). Io sono figlio della televisione, perché la mia generazione è fra quelle che hanno non solo vissuto l'epica pionieristica, ma anche si sono trovati sempre all'inseguimento di uno strumento partito al galoppo e che corre ancora. Poi, nella professione, mi sono trovato dall'altra parte dello schermo, prima nel telegiornale, cominciando quando ero una sbarbatello, mentre oggi - nel mio piccolo - mi occupo di programmi. Sono quegli spazi che vanno dopo il Tg della Valle d'Aosta, dal lunedì al venerdì attorno alle 20, e la domenica attorno alle 9.30, di cui qui parlo poco, perché questo è uno spazio che ha una logica diversa. Ma oggi - rara avis e come considerazioni generali - vorrei dire qualche cosa che ho ricavato dall'unica occasione annuale (è la quarta volta che vado) per inserire la mia modesta esperienza in un contesto internazionale vasto e articolato, come avviene per qualche giorno nella splendida Biarritz, stazione balneare francese, ma dalle radici basche, che si affaccia sull'Oceano per la gioia dei surfisti. Lì si svolge la manifestazione cui partecipo, così descritta: "Organisé chaque année par Tv France International, le "Rendez-Vous" est un marché dédié spécifiquement aux programmes français, permettant aux acheteurs étrangers de visionner le meilleur de l'offre télévisuelle française récente ; plus de deux tiers des œuvres y sont présentées pour la première fois au marché international". E' interessante capire che cosa sia questa associazione che organizza: "Tv France International, l'association des exportateurs de programmes audiovisuels français, a pour but de promouvoir les ventes de programmes français à l'étranger et de faciliter les coproductions internationales. Elle regroupe près de 150 producteurs, distributeurs et filiales de distribution des chaînes, réalisant environ 90% des exportations françaises". Ho registrato che: in Francia esiste una rete di protezione che lo Stato ha creato a difesa delle produzioni nazionali in nome della nota teoria dell'"l'exception culturelle française"; in generale le produzioni europee stentano ormai a comprodurre con il mercato anglosassone, mentre i francesi sperano di intercettare interessi e fondi della Cina; se il mercato sta ripartendo dopo la grande crisi economica, oggi si guarda al futuro della televisione e delle sue tecnologie di trasmissione e all'interazione con Internet. Concludo con un punto di particolare interesse: alla globalizzazione della televisione si accompagna anche un regionalismo televisivo, che si fonda sull'interesse delle comunità locali a ritrovarsi dentro lo schermo della televisione. "Glocal", insomma: il mondo e il proprio campanile.