Ho seguito mesi fa su "Sky", in un misto fra orrore e stupore, la serie ispirata da "Romanzo criminale", il libro scritto dal giudice Giancarlo De Cataldo, che romanzò, ma forse non ce n’era bisogno vista la qualità dei misfatti, la vera storia della "Banda della Magliana", che operò in Italia a Roma tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Ricordo di come, in anni successivi, si parlò persino di sospetti di qualche tentativo d’interessamento per il Casinò di Saint-Vincent e non ci sarebbe certo da stupirsi. Da libro e film risultavano, in una Roma degradata da violenza e malaffare, intricati traffici intercorsi tra Stato e criminalità, la lotta tra bande per il controllo dei traffici di droga, prostituzione e gioco d'azzardo nei vari quartieri della capitale e altre nefandezze a due passi, con evidenti interazioni, con la Roma della politica e delle Istituzioni. Devo dire che dallo sceneggiato, come spesso capita quando si ricostruiscono vicende umane che si intersecano con avvenimenti di cronaca nera, c'era il rischio quasi di provare simpatia per certi personaggi, che parevano invincibili di fronte ad uno Stato lento nelle sue risposte repressive.
Lo fa pensare anche la continuità fra i fatti di allora e di oggi con personaggi della "Banda della Magliana" ancora in auge e che, misteriosamente, non erano chiusi nelle patrie galere. Leggo da "Il Messaggero", quotidiano romano: «a capo di questa "Mafia Capitale" c'è Massimo Carminati, ex "Nar" ed ex "Banda della Magliana". Un uomo che nel rapporto con imprenditori, Pubblica amministrazione e politica "preferisce più che ricorrere a minaccia e violenza, usare la corruzione, perché desta meno allarme su Magistratura e Polizia"».
Così dice la Procura di Roma e c'è poco da stare allegri. Scrive oggi sul personaggio il suo fulminante editoriale quotidiano su "La Stampa" Massimo Gramellini, intitolato "L'uomo Nero": "Bisogna pur farsi una cultura. E allora scorriamo insieme la fitta biografia del cinquantaseienne Massimo Carminati, alias "Il Nero" di "Romanzo Criminale", figura di punta della retata di malviventi che hanno regnato su Roma negli ultimi anni, grazie al silenzio tremebondo e in certi casi al sostegno convinto della classe politica locale. Picchiatore neofascista ai tempi della scuola. Terrorista nei Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar). Esperto nello spaccio e nell'uso di esplosivi. Accusato dell'omicidio di due giovani militanti della sinistra milanese, Fausto e Iaio. Protagonista di una famosa rapina alla "Chase Manhattan Bank" dell'Eur. Killer affiliato alla "Banda della Magliana", tanto che il suo nome ricorre in decine di stragi, assassini e rapine, nonché in due omicidi avvenuti nel mondo delle scommesse dei cavalli (una delle vittime cementificata, l'altra stesa direttamente in sala corse). Accusato per il delitto Pecorelli e per un tentativo di depistaggio relativo alla strage di Bologna. Ferito gravemente alla testa durante uno scontro con la Polizia, mentre tentava di espatriare illegalmente in Svizzera. Custode di un deposito di armi nascosto nientemeno che dentro il Ministero della Sanità. Dedito nel tempo libero a traffico di stupefacenti, estorsioni e riciclaggio. Imputato, e condannato, per associazione a delinquere di stampo mafioso. Indagato per un furto nel caveau del Palazzo di Giustizia di Roma. Coinvolto nello scandalo del calcio scommesse. Il 2 dicembre 2014 viene arrestato... Ma perché, fino a ieri dov'era?".
Parole sante di un'Italia in cui i peggiori tornano a galla, come il noto materiale organico che ricordano da vicino per i loro comportamenti: e ci sono personaggi importanti che con questa persona non avevano problemi a farsi vedere in pranzi e cene. Temo che questo sia ormai un malvezzo diffuso in tutta Italia.
Insomma, questa inchiesta della Procura di Roma apre gli armadi pieni di scheletri e fantasmi e fa sorridere pensare che in questo clima si evochi ormai come cosa fatta la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Non oso pensare a che fine faremmo con i precedenti per altri avvenimenti "eccezionali". Ma immagino che si possano immaginare controllori che controllino i controllori dei controllati e al vertice qualche nuova Autorità, di cui i Carminati di turno si faranno un baffo.