Buongiorno 2022, spero che lei abbia iniziato bene il suo mandato. Guardando indietro ad anni simulare ricordo che nel 1522 Il re di Spagna Carlo V nomina il conquistador Hernán Cortés imperatore dei territori di Nuova Spagna. Nel 1622 nasce il grande Molière, pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin, è stato un commediografo ed attore teatrale francese. Nel 1722 Johann Sebastian Bach compone il primo libro de "Il clavicembalo ben temperato". Nel 1822 Jean-François Champollion decifra i geroglifici egizi mediante la "Stele di Rosetta". Nel 1922 la "marcia su Roma" e - ahimè - l'inizio del Ventennio fascista. Dimostrazione della varietà di cose che possono accadere saltando da un secolo all'altro.
Ora, caro 2022, lei deve dirci cos'abbia intenzione e non faccia il furbo, rimandando al mittente la domanda con la solita storia. E cioè che, con buona pace di certi animalisti estremisti che preferiscono un criceto ad un neonato, "La Storia siamo noi", come dice Francesco De Gregori. Avete presente? «La Storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. La Storia siamo noi, queste onde del mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare. E poi ti dicono "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera". Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera. Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia la storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, o tutto da perdere. E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri insieme a quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perché nessuno la può fermare. La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano». Già, caro anno! Ma noi crediamo che anche tu, anno nascente, abbia una responsabilità chissà come immanente. Chi crede guarda alla sua Fede, chi è laico spera nell'Umanità. Dunque, per favore mettici del tuo. Tipo, per dire, facci sparire questo virus, dacci solo cose belle e guarisci le ferite di chi è dolente e povero. Guardaci le spalle, per favore. Con affetto e speranza!