Inutile dire che le molte emergenze in atto pretendono risposte serie e che la crisi di governo in Italia appare quanto mai illogica e pericolosa ed a pagarne il prezzo non saranno solo quegli stupidi dei "pentastellati" contiani e grilleschi. Ci pensavo, rimuginando, rispetto al discorso, in occasione del 14 Luglio del Presidente francese Emmanuel Macron. Traggo un passaggio decisivo da "Le Monde": "Au sujet de la coupure totale de gaz russe qui se fait de jour en jour plus probable et menace l'Europe en matière d'approvisionnement énergétique d'ici l'automne, le président de la République a admis que «la Russie utilise l'énergie comme elle l'utilise pour l'alimentation, comme une arme de guerre»".
"Il a ainsi affirmé: «Je pense que nous devons aujourd'hui nous préparer à un scénario où il nous faut nous passer en totalité du gaz russe» - si legge ancora - «Je vais demander dès à présent aux administrations publiques et à toutes les entreprises qui le peuvent que l'on se mette en situation de consommer moins. On va construire un plan et on va essayer de faire attention à l'éclairage le soir. On va faire un plan de sobriété et de délestage» dès cet été, a par ailleurs annoncé M. Macron, affirmant: «On doit rentrer collectivement dans une logique de sobriété»". Macron mette le mani avanti, allertando per tempo l'opinione pubblica, oggi distratta dalle vacanze estive, ma che presto verrà posta di fronte ad una Austerity necessaria. Uso un termine che entrò nella mia vita da ragazzo e mi riferisco ad periodo della storia anche italiana a cavallo tra il 1973 ed il 1974, quando molti Governi occidentali furono costretti ad emanare disposizioni per il drastico contenimento del consumo energetico, in seguito alla crisi petrolifera del 1973, causata da una guerra in Medio Oriente. Per bar e ristoranti venne fissata la chiusura a mezzanotte e non fu consentito nessun veglione di Capodanno. L'orario degli uffici terminava alle 17.30 ed i negozi dovevano abbassare le saracinesche entro le 19. Gli spettacoli nei cinema e nei teatri dovevano concludersi alle 23. Vennero abbassati i limiti di velocità degli automezzi su strade e autostrade, vietato l'uso di insegne pubblicitarie luminose, ridotta del 40 per cento l'illuminazione pubblica, chiusi i programmi televisivi alle 23 (all'epoca c'era solo la "Rai") e, soprattutto, imposto il divieto di circolazione ad automobili, motociclette, aerei privati, imbarcazioni e qualsiasi mezzo motorizzato non pubblico nelle giornate festive con situazioni di vuoto nelle strade. Il tema delle conseguenze dello "stop" russo è decisivo anche per la piccola Valle d'Aosta e sin da oggi è bene riflettere non solo, come già si sta facendo con la legge di assestamento, sui costi impazziti che gravano su famiglie e imprese, ma bisogna anche rivedere piani già esistenti nel caso di un periodo di difficoltà negli approvvigionamenti in particolare del gas metano e forse di combustibili petroliferi. Quando ero presidente della Regione constatai, per una crisi nelle forniture assai più ridotta, l'esistenza di previsioni sulle conseguenze di carenza in particolare del gas con una catena di priorità necessaria. L'argomento è molto delicato e credo che faccia parte delle urgenze da affrontare con scelte importanti e un'informazione capillare che consenta ai cittadini di capire con esattezza la posta in gioco per reagire con la necessaria disciplina e con l'indispensabile senso civico. Non sarà un passaggio banale.