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05 ago 2022

Scusa

di Luciano Caveri

Le parole - lo dimostra l’excursus di questi giorni - sono uno straordinario repertorio cui attingere per esprimerci e possono servire ad interpretare tutte le emozioni di cui siamo capaci e che si alternano nella vita senza che sempre le si possa controllare Lo scrittore Nathaniel Hawthorne ha osservato: ”Parole – così innocenti e innocue come sono, scritte sul dizionario, quanto potenti possono diventare nel bene e nel male quando sono nelle mani di chi sa come combinarle”. Lo vediamo nell’uso che ne facciamo nel corso della nostra vita e nel loro uso plurimo, talvolta persino contraddittorio e che finisce appunto per fare o farci del bene e del male, a seconda di come certe parole vengono adoperate. Spicca tra le altre in questa intrinseca ambiguità la parola ”scusa”. Vediamo e con Treccani la parte buona: ”La parola scusa può indicare il perdono di una lieve mancanza, offesa o disturbo (domandare scusa; le chiedo scusa di quello che ho detto; non ha avuto l’umiltà di chiedermi scusa; chiedo scusa ma dovrei passare; domando scusa, a quale ufficio mi dovrei rivolgere?)”. Oppure, altra sfaccettatura: ”Può indicare un fatto o una circostanza che in parte giustifica una mancanza o una colpa (quel che ha fatto non ammette scuse; non c’è scusa che valga; il suo gesto può trovare una scusa solo nello stato di disperazione in cui si trova)“ Ma esiste un lato del tutto diverso della medaglia: ”Una scusa, infine, è una giustificazione che non corrisponde alla verità, che non rappresenta il vero motivo di qualcosa (ha inventato una scusa per non venire; con la scusa che abita lontano arriva sempre tardi; sono tutte scuse per non lavorare; avere sempre una scusa pronta; questa è una scusa bella e buona!)”. Insomma ci si può trovare nella situazione di chiedere scusa per avere inventato una scusa! E si sa, per esperienza, quanto certe scuse abbiano le gambe corte. Certo chiedere perdono per un peccato con la medesima parola: un autentico paradosso! Così ci piomba addosso una parola che apparentemente è un parolone! In questo caso il paradosso è un’affermazione nella stessa frase che, per il suo contenuto per via dell’uso di una medesima parola adoperata due volte in maniera stridente, appare sorprendente. Capita spesso nelle discussioni che certe parole cambino colore nel loro uso e che una conversazione orale o scritta si tramuti da discussione pacata ad accesa. Lo vediamo con certi nuovi mezzi di comunicazione - come la messaggistica di Whatsapp - che ormai imperano. Credo che si capitato a tutti di notare come basti pochissimo per infiammare discussioni a due o in gruppo. Basta una parola sbagliata o ambigua per infiammare la situazione e spesso neppure le scuse, di cui abbiamo appena parlato, aggiustano le cose! E ed questo gli astuti gestori consentono ormai di cancellare in fretta parole nate male, prima che sia troppo tardi…