Non ci sono vincitori nel voto che ieri sera ha impedito il decollo del Governo Testolin e non lo scrivo perché sarei stato membro di questo nuovo Esecutivo. Ad essere sconfitta è, infatti, la credibilità della politica intera, quando nasce l’impressione che i due voti mancanti allo schieramento di maggioranza non siano stati frutto di due franchi tiratori in libertà, ma di una trappola congegnata. Spero davvero che questa ricostruzione, su cui nella rabbia del momento ci si è attardati nella tarda sera, sia infondata e che si sia trattato di un errore, cui si sarebbe sommato uno sfogo irrazionale e infantile di qualcuno. Quel che è certo è che l’esito è pessimo e spinge verso elezioni anticipate, che nuocerebbero anche agli eventuali mandanti e di certo agli anonimi che hanno colpito nell’ombra, creando per la seconda volta - come già nella scorsa Legislatura interrotta anzitempo - un vuoto di potere letale in un momento politico pieno di argomenti importanti e di dossier complessi che esigono risposte. Spero che si possa in breve reagire all’evento, ricostruendo i fatti (compreso l’attardarsi sospetto sulle modalità di voto) e trovando una soluzione per il rispetto delle persone e delle istituzioni valdostane. Chi alimenta una logica da cupio dissolvi, cioè una volontà masochistica di autodistruzione, si guardi allo specchio.