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12 giu 2023

I “miei” Papi

di Luciano Caveri

Penso ogni tanto ai “miei” Papi, nel senso dei Pontefici che mi hanno accompagnato - come eminenti personalità sul palcoscenico pubblico - nel corso della mia vita. Userei, come strumento, l'elenco dei Papi dal 1958 ad oggi con l'età a cui sono assurti al soglio pontificio e quella della loro morte. Comincerei con Papa Giovanni XXIII, proclamato Santo: divenne Papa il 28 ottobre 1958 all'età di 76 anni e morì il 3 giugno 1963 all'età di 81 anni. Non ero ancora nato, quando succedette a Pio XII, ma il “Papa buono” risulta nel ricordo, specie per via della nonna materna assai pia, per quel suo papato così apprezzato. Con quel suo parlare semplice ben visibile nel celebre discorso in piazza San Pietro nel 1962: “Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza”. Seguì Papa Paolo VI, diventato Papa il 21 giugno 1963 all'età di 65 anni e morto il 6 agosto 1978 all'età di 80 anni. Ha scritto Gianandrea Gavazzeni: Figura drammatica. Papa drammatico. Enigmatico, inquietante, importante. Inquietante per il suo complesso ritratto spirituale, come traspariva e come mi arrivava da certi suoi atteggiamenti, dal suo modo di parlare, dalle espressioni del suo viso sofferente”. Nella mia estate dopo la Maturità, ricordo l’arrivo Papa Giovanni Paolo I: eletto Papa il 26 agosto 1978 all'età di 65 anni, ma morì improvvisamente il 28 settembre 1978, solo 33 giorni dopo la sua elezione. Sarebbe stato nel suo apostolato un Pontefice montanaro, proveniente dall’Agordino, una delle zone della minoranza linguistica ladina. Sulla sua morte inutili misteri e pettegolezzi. Arriva poi - e divenne Santo con rapidità - Papa Giovanni Paolo II, il Pontefice polacco diventato Papa il 16 ottobre 1978 all'età di 58 anni e che morì il 2 aprile 2005 all'età di 84 anni. Venne in Valle per una visita pastorale nel Settembre del 1986 e seguii quei giorni come cronista Rai e poi fui fra le autorità che lo accolsero per dieci volte in vacanza. Il giudizio storico sul Papato di Karol Wojtyla spetta certo a persone ben più esperte, però a me, oltre all'umanità ed al carisma, colpi la straordinaria accuratezza con cui veniva costruiti i suoi interventi pubblici: nessuna personalità in visita nella nostra Regione autonoma ha mai approfondito con tanto acume nei discorsi la realtà valdostana, dimostrando una grande affezione verso la nostra comunità e le nostre montagne. Gli succedette Papa Benedetto XVI, diventato Papa il 19 aprile 2005 all'età di 78 anni, che ci lasciò il 31 dicembre del 2022 a 95 anni. Anche lui venne due volte in vacanze in Valle e la prima volta ero Presidente della Regione. Lo trovai gentile e sorridente, assai riservato. Chiese di mettere nello chalet di Les Combes un piccolo pianoforte per suonare al cospetto delle montagne ed essendo bavarese le Alpi le ben conosceva. Infine Papa Francesco, Papa dal 13 marzo 2013 all'età di 76 anni ed è ancora in carica al momento. È un Pontefice interessante e profondo, anche se - mi si permetta la critica - mi sfugge una certa ambiguità sulla guerra in corso in Ucraina. Vale per quasi tutti la considerazione, drammatica con Papà Wojtyla, dell’invecchiamento come una delle chiavi di lettura di questi Papi contemporanei. Una specie di luce che illumina il soglio di San Pietro di fronte al problema serio della vecchiaia e dell’invecchiamento, specie in società occidentali nelle quali la vita, con pregi e difetti, si allunga sempre di più.