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26 set 2023

Evviva i funghi!

di Luciano Caveri

Da ragazzino a casa mia arrivava Selezione Reader's Digest, rivista curiosa di piccolo formato, che si occupava di argomenti vari. Era un mensile legato alla versione originale statunitense. Leggo ora, per sapere che fine avesse fatto, che ha cessato di essere pubblicata nel 2007 e per altro ne avevo davvero perso le tracce. Scopro ora, nella mia curiosità di lettura onnivora, l’esistenza ancora di una versione francese nel Québec, che ricorda moltissimo quella versione italiana piena di curiosità e ovviamente riflette la vicinanza anche del Canada francese con gli States. Per capire la linea editoriale e lo stile propongo con un sorriso un elenco di doti dei funghi. In questi giorni ne ho mangiati una certa dose grazie al dono di amici appassionati nella loro ricerca, quest’anno particolarmente esaltati dalla copiosa nascita dei gustosi saprofiti. Ho una certa nostalgia di quando da bambino, specie nei boschi di Pila, si partiva tutto assieme in famiglia a caccia di funghi, gran parte dei quali tagliati in piccoli pezzi e messi a seccare al sole. Ho poi stampata nella memoria una memorabile mattinata di ricerca sotto la pioggia con un caro amico purtroppo scomparso nella zona del Mont Avic (non era ancora Parco!). Fradici ma felici del buon bottino! Per gli amanti dei funghi sintetizzo alcuni punti dell’articolo citato.

  1. Les champignons triomphent: le marché global devrait atteindre 90 milliards $US d'ici 2028 (il était à 63 milliards en 2022). Les champignons de Paris (blancs et bruns, petits et grands) et les shiita-kés sont des variétés populaires qui comptent pour environ 90% des champignons consommés aux États-Unis. Le Canada est l'un des plus grands exportateurs du monde; les champignons de Paris comptent pour 90% de la culture (dont plus de la moitié est produite en Ontario).
  2. Pauvres en glucides, riches en antioxydants et en vitamines B et D, ils constituent une source de protéines et sont un substitut abordable à la viande. Le steak, le blanc de poulet et le bacon se déclinent aujourd'hui dans des versions végé tariennes à base de champignons. En Allemagne, des climatologues ont montré qu'en remplaçant seulement 20% de la viande consommée par une protéine microbienne, le taux de déforestation pourrait diminuer de plus de la moitié d'ici 2050.
  3. Les champignons créent sous terre un réseau de filaments, le mycélium, qui contribue à la décomposition des matières organiques végétales et animales, ajoutant ainsi des substances nutritives dans le sol. Suivant un schéma complexe d'impulsions électriques, ce réseau fait circuler de l'«information» qui permet aux arbres, par exemple, de se préparer à une invasion d'insectes.
  4. Le plus grand champignon du monde (une colonie en fait) est un armillaria ostoyae (champi gnon couleur de miel) qui couvre une surface de 965 hectares dans les Blue Mountains, en Oregon. De son côté, le yarsagumbu (champignon chenille) originaire du Tibet est parmi les plus chers. Surnommé le «Viagra de l'Himalaya», il aurait des propriétés aphrodisiaques. Vi risparmio la logica tiritera sui pericoli dei funghi velenosi, che periodicamente ammazzano qualche incauto che li coglie e li mangia. Così come evito di segnalare approfonditamente l’uso in psichiatria dei famosi funghi allucinogeni. Scritte queste poche righe, resta inteso che la raccolta dei funghi è una passione, ma anche un mestiere. Ricordo un mio coscritto, che purtroppo é mancato, che con campava raccogliendo e vendendo funghi che raccoglieva anche all’estero. Così come, pensando a certe leccornie come i funghi fritti, non posso non evocare qui il ristorante ”da Giovanni” di Quincinetto, autentico tempio dei funghi.