E’ sempre difficile comparare, viste le particolarità di ciascuna delle Autonomie differenziate, i risultati elettorali. Tuttavia è ovvio che qualche riflessione emerge lo stesso nel gettare uno sguardo agli esiti del voto dei nostri “cugini” alpini delle Province autonome di Bolzano/Bozen e di Trento. La SVP cala nei consensi e si troverà in difficoltà a formare il nuovo Governo regionale, avendo solo 13 consiglieri su 35. Purtroppo – e lo dico per stima personale – è una sconfitta per Arno Kompatsher, che perde voti personali e si trova una parte dei sudtirolesi che hanno votato posizioni più oltranziste nei rapporti con Roma. Questo è avvenuto proprio nel momento in cui il Sudtirol capitanava la cordata delle Speciali lungo la pista di riforme statutarie molto importanti. La Lega viene gravissimamente sanzionata e i voti della Destra, sparita Forza Italia, si concentrano su Fratelli d’Italia. Ovvia la riflessione sui rischi di rotture dentro l’area autonomista che crea instabilità e questo serva da riflessione per il futuro anche in Valle d’Aosta per i passi che si stanno compiendo. Interessante il risultato a Trento, dove vince il centrodestra, ma il PD ha un buon risultato, pur andando con nettezza all’opposizione. Colpiscono le liste personali del leghista Maurizio Fugatti (confermato Presidente), che mostrano – anche ai presidenzialisti valdostani – il fatto di come l’elezione diretta distrugga il sistema dei partiti e crei potentati in capo al Presidente eletto dal popolo. Ne fa le spese anche Forza Italia con esito bassissimo. L’astensionismo resta protagonista e i pentastellati – ottima notizia! – hanno un risultato misero.