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26 ott 2024

Stupido avvelenare i pozzi

di Luciano Caveri

Sono anni che scrivo di tutto, senza alcun tabù. Spesso c’è chi mi canzona per questo, chiedendomi perché lo faccio fra il serio e il faceto.

Ci sarà pure qualche invidia, ma in fondo c’è chi legittimamente si chiede perché.

Ritengo che si tratti di uno spazio mio cui tengo. Non sempre facile da riempire, perché il ritmo quotidiano è davvero infernale e bisogna trovare ogni giorno un spunto che consenta di mettere assieme le mie cento righe. Certo quanto scrivo seguo i miei umori, la mia salute, gli impegni che ho e naturalmente le ciambelle non sempre riescono con il buco. Mi sforzo, tuttavia, di mantenere una buona media e di corrispondere alla curiosità di chi mi legge, spesso da molti anni.

Capita di essere in difficoltà ad affrontare qualche tema e non per autocensura, ma perché magari mi accorgo di non trovare le parole giuste e dunque cambio argomento. Spesso poi, giorni dopo, le ritrovo e scrivo, ben conoscendo i limiti dei miei ragionamenti e i rischi di esporli nell’immediatezza. In questo periodo, ad esempio, stento ad ingranare su questi balletti in corso nella politica valdostana.

Il mare si sta alzando e le onde si faranno sempre più alte mano a mano che si avvicineranno le elezioni. C’è chi si agita più del solito, chi si posiziona alla ricerca del vento ritenuto più favorevole, chi sceglie di alzare il tono delle polemiche, chi sta al centro per vedere l’effetto che fa.

Certe alleanze che sembravano stabili si affievoliscono per la necessità di qualcuno di segnare il territorio, così si creano nel tempo nuovi raggruppamenti da Hellzapoppin' e il collante non mi pare che sia l’amore, semmai il suo contrario. Normale che si faccia quanto si ritiene utile: ognuno, che sia singolo o forza politica, si guarda attorno, si organizza per ottenere i migliori risultati elettorali. Rispuntano pure certi soliti burattinai di lungo corso, che mai ci hanno preso e usano da anni il “non hai vinto, ritenta”. Ci sono quelli che pensano di salvare la propria pelle, muovendosi secondo le convenienze del momento, cambiando squadra.

Escono così documenti roboanti, si attizzano polemiche vecchie e nuove e tutti si danno da fare per emergere. Non c’è da stupirsi o da scandalizzarsi. In fondo quanto avviene è utile e permette di mettere a fuoco le persone, le loro legittime ambizioni e certe umanissime debolezze.

Personalmente mi è capitato in passato, in questi movimenti preelettorali, di prendere qualche musata e di avere qualche delusione anche sul piano umano. C’era chi avevo valutato ben diversamente e mi sono ritrovato invece a disprezzare per certi opportunismi ben celati, purtroppo pesando certe storie anche nei rapporti interpersonali.

C’est la vie! E dunque anche certi dispiaceri passano e sono certo che falsità e cinismo non paghino e - stando sul bordo del fiume di cadaveri in senso politico - ne ho visti passare tanti. Così certe scomparse di scena o ridimensionamenti si collegavano in fondo a comportamenti ambigui e furbeschi, che non hanno portato loro del bene.

Ora, in questa fase che sarà sempre più concitata con l’avvicinarsi delle urne, credo che si debbano mantenere i nervi saldi e guardare anche con candore i movimenti delle truppe e il crescere di sussurri e grida i più disparati. Bisogna, comunque andrà, avere buona memoria e lo dico a me stesso, che ho il difetto - nella vita e purtroppo anche in politica - di non portare rancore. Penso che chi esagera alla fine - senza invocare l’Altissimo - paga il prezzo dei suoi comportamenti.

Indubbio che in questa fase il tiro al piccione di molti riguarda - e non è certo una novità - l’Union Valdôtaine per il vivo dispiacere di tanti per il fatto che ci sia stato quel processo di riunificazione, visto come una minaccia. Di conseguenza c’è chi si mette di buzzo buono per attacchi di vario genere su temi e persone.

Sarà un crescendo di assalti, dossieraggi, pettegolezzi, miserie. È un lato nefasto della politica, che in fondo qualifica da solo chi adopera strumenti di questo genere, fomentando le divisioni per indole o solo nella speranza di trovare o ritrovare una cadrega.

Si tratta di aspirazioni comprensibili e chi è senza peccato scagli la prima pietra. Tuttavia, il troppo stroppia e c’è chi si fa prendere la mano e lo fa da solo o in gruppo, senza rendersi conto che esistono limiti di buonsenso e di bon ton, così come avvelenare i pozzi è una stupidaggine.