Lo scorcio da cartolina del ponte romano a Pont-Saint-Martin è stato anche quest'anno illuminato dai fuochi d'artificio, mentre il diavolo abbrustoliva sotto la campata a conclusione del Carnevale. Lo spettacolo pirotecnico piace davvero a tutti. C'è qualche cosa di antico in questo piacere: la dominazione del fuoco, la riproduzione delle stelle, rumori e colori che si inseguono sino al trionfo finale fra fumi e odore di polvere da sparo. Ognuno ci legge quel che vuole: una metafora della vita, l'efficacia del panem et circenses, la forza bruta degli esplosivi piegata a divertimento. E chissà oggi, quando la crisi picchia ancora più duro di quanto si pensasse, una rappresentazione immaginifica di un'economia cicala che si ritrova immersa in un clima simile all'improvviso silenzio alla fine dei fuochi.