Chi ha battezzato la perniciosa influenza messicana quale "suina", per poi pentirsene, ha sortito il crollo dei consumi di carne di maiale con rischi di rovina per i produttori e nessun maiale godrà, comunque vada, di un'amnistia. I valdostani - tranne il numero in crescita di chi, per precetto religioso, non la consuma - amano il porco e in ossequio al detto «non si butta via niente» si sono ingegnati nei millenni a ricavarne vari prodotti, alcuni dei quali davvero originali. Nella mia infanzia, seguendo il papà veterinario, era un classico la visita sul luogo del delitto, vale a dire della macellazione domestica. Devo dire che il decesso risultava piuttosto cruento, ma si sa che l'antica cultura contadina andava al sodo. Consolatorio restava e resta, per altro, anche per il cuore più tenero, l'esito in termini commestibili, che volge in positivo l'epiteto «Sei un porco!».